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Creta di Timau

Carrabile verso le stalle

Indicazioni per il parcheggio.

Da Tolmezzo direzione Paluzza si prosegue oltre nella Statale 52 bis. Si sorpassa la frazione di Cima Moscardo e giunti in un rettilineo dove sulla destra sarà visibile un bar occorre far attenzione al cartello “foresta di Pramosio”. Giriamo a destra (vedi mappa) e ci infiliamo alla sinistra di una casa tipica carnica. Da qui sono circa 5 Km per arrivare a Casera Pramosio, ma poco più avanti la strada da asfaltata diventa sterrata. Tuttavia essendo questa la rotabile per la Cava che sta nei pressi della casera è sempre ben tenuta.

Escursione.

Dalla Casera Pramosio (1521 mt) si prende il sentiero carrabile che passa dietro le stalle, si tratta del sentiero CAI 402. In alto alla nostra destra vedremo una piccola casermetta, probabilmente della Guardia di Finanza, oramai in stato di abbandono. Dopo una leggera curva a destra, dove sulla sinistra si scorge una piccola cappella votiva continuiamo a seguire l’ampia carrabile, ad ampi tratti cementata, verso Nord. In prossimità di alcune stalle, poco prima su una roccia alla nostra sinistra la targa commemorativa alla eroica Maria Plotzner Mentil nel luogo esatto in cui fu colpita a morte da un cecchino. Lasciate alla nostra sinistra le stalle e il Rifugio Morgante (1620 mt) dove ad attendervi ci saranno molto probabilmente i fischi delle marmotte, incomincia la salita anche se non troppo pronunciata. Si potrà vedere proprio sul limitare destra della carrareccia una cavità nella roccia da cui sgorga una sorgente e  al suo interno una madonnina votiva. Proseguiamo per altri 600 metri  sino ad incontrare un altro sentiero che proviene dalla nostra destra. Noi abbiamo approfittato perché poco sopra ci sono delle grotte di origine militare (Prima Guerra Mondiale) con una serie di diramazioni che portano a guardare nel versante austriaco. Poco più avanti il Passo Pramosio (1792 mt) dove si possono scorgere vari resti di trincea. Tornati indietro sino alla diramazione abbiamo ripreso il sentiero carrabile sino ad arrivare ad uno scollinamento dove una fontana (1805 mt) e uno stallo con parecchie mucche fanno capolino sull’orizzonte. Si prosegue sempre tenendo l’ampia carrabile, arrivati ad un impluvio, dove poco sopra di noi un recente basamento per la sede stradale ci fa capire che i prossimi metri dovremo faticare con per il dislivello.  Superato questo ci troveremo quasi d’improvviso l’acqua che dal laghetto taglia la strada e scende a valle. Siamo arrivati al Laghetto Avostanis sovrastato dalla Casera Pramosio Alta (1940 mt). Ovviamente qui la sosta pranzo era d’obbligo, con tanto di giro per il laghetto e palestra di roccia alla ricerca di una bella foto. Il posto è davvero molto bello e suggestivo praticamente tutti i mesi dell’anno, nonché ricco di vita. Dalle migliaia di girini che stazionavano sul limitare dello scolo del laghetto, alle trote, una vipera che mi è letteralmente passata tra i piedi per nulla impaurita dalla mia presenza, ai falchetti che inseguendo le correnti calde volteggiano su questo posto davvero unico in regione. Si prosegue lasciando il lago alla destra e infilandoci in uno dei tanti sentieri che portano verso Ovest. Qui essendo la zona abbastanza battuta le traccie sono ovunque, cercate di puntare verso la selletta che vedrete davanti a voi per poi girare verso sinistra tanto da sbucare sul versante che vi permetterà di vedere agevolmente Casera Pramosio Bassa. A questo punto il sentiero dovrebbe essere uno solo e a quota 2000 metri avremo una secca svolta verso destra. Da li in poi seguiranno una serie di tornanti quasi sempre in vista verso l’abitato di Timau. Arrivati ad una leggera svolta a destra vedremo la croce della vetta poco sopra di noi. A quota (circa) 2200 metri dovremo scorgere sulla sinistra una cengia che sale quasi verticale. Si tratta di una piccola salita, di circa una quindicina di metri, con molti appoggi naturali per i piedi e con le mani ci si può assicurare alla cengia metallica. Sopra di essa a pochi metri la Croce di vetta della Creta di Timau (2218 mt). La vista ovviamente è spettacolare, si può vedere la parte di confine con l’Austria verso est, tra cui Pal Grande e Pal Piccolo, mentre verso Sud tutta la vallata del But.  A Nord tutto il comprensorio roccioso Austriaco, dai nomi impronunciabili. Per il ritorno si fa quasi la stessa strada, ovvero è possibile evitare di ripassare per Lago Avostanis, ma si può tagliare prima per i vari sentieri che alla fine sfociano nella carrareccia più o meno una cinquantina di metri sopra gli stalli con fontana che abbiamo incontrato all’andata, vedere traccia GPS per maggiori dettagli. Ovviamente al ritorno non poteva mancare una capatina al ristoro della Casera Pramosio che è anche un agriturismo ben fornito.
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