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Forcella Giais (ciaspolata)

Bivio, cartello che a malapena spunta dalla neve.

Indicazioni per il parcheggio.

Arrivati all’abitato di Piancavallo da Aviano si tiene la destra sulla rotonda imboccando via Collalto. Presso la piazza dei Caduti della Resistenza si tiene la sinistra in Via Sandro Pertini percorrendola tutta. Alla fine, dove è presente anche la stazione di sci di fondo, si gira a destra verso la strada turistica del Pian delle More (cartelli in evidenza). Si prosegue per circa un km sino ad incontrare uno spiazzo sulla destra. Ovviamente questa indicazione va presa “con le pinze“. Solitamente la strada viene pulita sino ad un certo punto, dove è presente anche uno spiazzo proprio per favorire l’escursionismo. Tuttavia a seconda della neve e del periodo questa informazione può variare.

Escursione.

Si parte dalla strada, l’idea di base era quella di seguirla sino al Pian delle More dove è presente l’attacco al sentiero che porta proprio a Forcella Giais. Tuttavia, come nel nostro caso, la neve invita a percorsi alternativi che sarebbero improbabili in estate. Una scelta del genere va fatta con coscienza visto che in zona ci sono inghiottitoi naturali nel bosco. Un GPS e una cartina sono necessari per avere sempre idea della direzione corretta. Una volta intercettata la strada forestale, che anche con in presenza di parecchia neve farà intuire in modo inequivocabile il tracciato, lo possiamo seguire senza indugio. Ad un certo punto raggiungeremo proprio il bivio con il sentiero CAI971, sarà abbastanza intuibile perché dal bosco si apre di colpo uno spiazzo piuttosto evidente. Noi abbiamo sostato sotto l’imponente pino al centro della radura che offriva un ottimo riparo per fare uno spuntino. A qualche metro di distanza dovrebbero fare capolino dalla neve i cartelli CAI che indicano proprio la direzione verso EST della forcella. Si intraprende nel mezzo della vallata, visto che probabilmente il sentiero è li sotto da qualche parte, sino ad arrivare al crocevia che indica di aver raggiunto la Forcella. Per chi è temerario e se il tempo è buono, può tentare di proseguire per altri 4-500 metri sino ad arrivare al punto panoramico su Aviano e il pordenonese. Per dovere di cronaca noi nel febbraio 2014 siamo stati colti da una tormenta di neve che ha reso la temperatura molto bassa di colpo, visibilità inferiore ai 10 metri (si può intuire in una delle foto qui sotto) per cui abbiamo deciso di abortire il proseguo della escursione e tornare indietro. Per il percorso di rientro si effettua il percorso a ritroso seguendo le proprie traccie.
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