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Forcella Val Grande

1926 mslm (foto di Roberto Pagurut)

Indicazioni per il parcheggio.

Arrivati all’abitato di Piancavallo da Aviano si tiene la destra sulla rotonda imboccando via Collalto (vedi percorso). Presso la piazza dei Caduti della Resistenza si tiene la sinistra in Via Sandro Pertini percorrendola tutta. Alla fine, dove è presente anche la stazione di sci di fondo, si gira a destra verso la strada turistica del Pian delle More (cartelli in evidenza). Si prosegue per qualche km lungo la strada, fino ad incontrare dei cartelli CAI i prossimità di una curva con una stradina bianca sulla sinistra. Subito visibile la struttura che serve da vasca per la neve artificiale durante l’inverno. Si imbocca la stradina per una cinquantina di metri, e proprio nei pressi dell’angolo est della piscina si può trovare ampio parcheggio.

Escursione

L’escursione parte dalla vasca d’acqua per la neve, circa 1175 msl. Si imbocca la stradina che gira intorno al bacino artificiale, giunti ad un bivio scegliamo la strada di sinistra per passare accanto ad alcuni stavoli che terremo anch’essi alla nostra sinistra. Ci si immette in un breve tratto boschivo, dove la roccia granitica affiora dal muschio. Dopo qualche centinaio di metri ci troveremo in una radura con una piccola vasca sul limitare del bosco che preleva l’acqua ad una sorgente (sorgente Tornidor).

Nei pressi della piccola sorgente si potranno vedere le segnaletiche CAI, il nostro è il sentiero numero 925. Dopo qualche piccola radura inizia un lungo tratto quasi totalmente  boschivo. La traccia è molto evidente e i segnavia ben posizionati. Dopo un paio di km troveremo una targa in legno in memoria di Nelso Darin e circa una cinquantina di metri più avanti la parte più esposta del tragitto. A conforto e sicurezza il tratto è attrezzato con un cavo metallico. In salita non sarà quasi necessario, mentre al tragitto di ritorno si rivelerà molto utile. Ad ogni modo si tratta di una breve salita, una sorta di “S” di massimo una ventina di metri che volge su un piccolo strapiombo sul torrente Caltea. Da questo punto in poi la pendenza comincia a farsi più insistente e continuerà ben oltre la parte boschiva. Prima di uscire dal bosco, che in autunno offre colori molto belli, ci saranno qua e la alcuni “scalini” prominenti, anche in questo caso, in salita non ci faremo scrupolo quanto invece in discesa dovremo tenere la dovuta attenzione.

ForcellaValGrande-altm

Ad un certo punto il bosco diventa via via meno prominente fino a mostrare un paesaggio diverso, quasi carsico. Cima Val Piccola sulla sinistra e Monte Caulana sulla destra sovrastano il nostro passaggio valle che vi passa in mezzo. Giunti ad uno scollinamento abbiamo di fatto esaurito il massimo della pendenza e ci addentreremo all’interno di un piccolo catino. Tra i massi i segnavia ci porteranno in breve a girare leggermente verso la nostra sinistra dove infine un piccolo strappo in salita ci porterà alla Forcella Val Grande (1926 msl).

La forcella offre un paesaggio a 360 gradi, infatti nella parte ovest si potrà ammirare la catena montuosa delle alpi venete-bellunesi, verso sud lo skyline del Piancavallo, mentre dal percorso in cui siamo arrivati la parte verso Aviano e se  la giornata è tersa, anche buona parte delle Giulie fino al mare.

Se non si è troppo stanchi (meditate le forze anche per il rientro) è possibile prendere il sentiero alla destra della forca che porterà alla Forcella Caulana (1960 msl) e se siete abbastanza temerari e non soffrite di vertigini la vetta del Monte Caulana (2068 msl).

Per il ritorno la strada è quella percorsa.

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