Arrivando da Udine sulla SS13 dobbiamo raggiungere l’abitato di Ugovizza. Stesso dicasi se provenite dall’autostrada, dovrete prendere l’uscita per Ugovizza / Valbruna. Dall’autostrada sarà molto semplice, usciti a destra, si tiene nel curvone della rampa di discesa la sinistra, ci ritroveremo direttamente in Via Saisera. Per chi proviene dalla SS13 invece dovrà sorpassare l’abitato di Ugovizza e prendere le indicazioni per entrare in Autostrada. Ma in realtà si supera l’ingresso. A questo punto in Via Saisera proseguiamo fino all’ampio pianoro che precede ValBruna. Qui ci sarà ampio parcheggio presso uno stavolo, preceduto da una carrareccia sulla sinistra.
Escursione.
Dal parcheggio ( 794 mslm), guardando verso ovest, o dalla parte opposta alla strada, circa 100 metri prima di dove abbiamo parcheggiato dovremo scorgere il cartello CAI 608 che invitano sulla evidente mulattiera. In realtà è una appendice del 608, poiché quello vero lo incroceremo più avanti. Imbocchiamo il sentiero e dopo uno scorcio verso il Lussari alla nostra sinistra ci infiliamo nel bosco. Dopo qualche decina di metri troviamo subito un bivio con tabelle che invitano a girare a destra verso il CAI 658. Effettivamente è possibile raggiungere la meta anche da qui, ma il percorso è più ripido ed essendo primavera meglio non sforzare troppo i muscoli. Noi tiriamo dritti presso le indicazioni SELLA NEBRIA. Si esce per un tratto dal bosco, costeggiando uno scolo di acqua piovana puntellato da mini palizzate in legno. Dopo circa 2-300 metri ci troveremo a spuntare in una ampia carrareccia, è il vero sentiero CAI 608; noi gireremo a destra. Proseguiamo per circa 900 metri, per altro accompagnati da impresentabili piloni della corrente elettrica, fino a scorgere una rotabile che si stacca sulla destra.
E’ la strada militare che con ampi tornanti sale decisa. Al nostro passaggio avvistiamo molti schianti di pino sulla strada che la rendono percorribile solo a piedi. Si sale sino a trovare una curva delimitata da cippi in cemento, qui ci si rende conto di essere saliti parecchio, sotto in lontananza scorgiamo la strada che avevamo lasciato da poco. Più avanti, circa 150 metri, ci si para davanti la galleria militare (1080 mslm), ancora oggi in ottimo stato. Attraversati i 115 metri sotto la roccia si prosegue sino ad incontrare, presso una curva, un cartello al limitare della strada che invita a “Cima Nebria“. Potete scendere da li, o percorrere la curva e scendere dall’altra parte (consigliato). In breve si scende per una ventina di metri per poi risalire in modo molto deciso. I segnavia CAI (benché non sia chiaro quale sentiero CAI sia) sono sempre presenti. Ad un certo punto arriviamo ad una piccola selletta, e dopo uno strappo vediamo la cima di vetta. Il monte Nebria in realtà e quello poco più avanti (si scende in una selletta e si risale dove si vede una croce più piccola). Tuttavia possiamo dire di essere arrivati alla meta (1207 mslm). Dopo la sosta, firma del libro di vetta e foto di rito si può ridiscendere da dove siamo venuti sino a ritornare sulla Mulattiera Militare.
E’ anche possibile scendere dal versante Nord verso Ugovizza, spuntando sotto i piloni dell’autostrada, ma sconsigliamo questo itinerario poiché poi si dovrebbe risalire per la strada asfaltata.
Dalla Mulattiera invece di scendere a ritroso si prosegue per raggiungere la seconda cima, che guarda proprio il Monte Nebria che abbiamo appena fatto. Si tratta sempre del Monte Nebria ma una cima minore. Giunti al limite della Mulattiera militare, entriamo in un percorso più boschivo. Qui vedremo il cartello in legno che ci indica che possiamo tornare a Valbruna, è il sentiero CAI 658. Noi proseguiamo diretti e dopo aver incontrato un manufatto usciamo in un piccolo spiazzo dove è presente la seconda cima (1194 mslm). Scendiamo da dove siamo venuti sino al cartello citato in precedenza. qui ci infiliamo nel bosco dove i segnavia CAI, assieme ad altri segnavia di colore Bianco e Nero ci indicano, non che ce ne fosse bisogno, la strada. Il tratto boschivo in questa stagione è davvero suggestivo, con un fondo coperto dalle vecchie foglie cadute l’autunno prima, e i fiori primaverili che spuntano ovunque. Nella discesa si potrà apprezzare i punti di dislivello, motivo per cui vi abbiamo consigliato di non salire da questa parte.
Alla fine del sentiero ci troveremo dinnanzi al primo bivio citato nell’articolo. Alla nostra destra vedremo un imponente bunker della prima guerra mondiale. Da li guadagneremo in breve il tratto che ci riporta al parcheggio.
Jof di Miezegnot visto dal Nebria.
concrezioni a fungo nel bosco di Monte Nebria
vista su Ugovizza
anche il sottobosco si colora..
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Monte Lussari visto dal Nebria.
Selletta che porta alla vera cima del Nebria.
Deviazione verso destra per la vecchia rotabile militare.
Innesto sul sentiero CAI 608
Scolo acque piovane molto ben curato.
La seconda cima di Monte Nebria.
Innesto con il CAI 658 per strada di ritorno.
Al termine della strada militare, inizia quella boschiva.
Indicazioni sulla strada militare.
Monte Nebria
Deviazione per raggiungere la cima di Monte Nebria