Site icon Escursionismo

Garmin Oregon 600: Recensione

Quello che vi presentiamo è davvero uno dei gioielli della Garmin. Si tratta del GPS Oregon 600 adatto per l’escursionismo, ma con la versatilità in molti altri campi, incluso la Mountain Bike e perfino come navigatore stradale. La famiglia Oregon serie 6 di Garmin vede due tipi di modelli, ovvero la versione 600 e la 650, a cui si aggiungono le varianti con mappe TrekMap versione 3 incorporata. Tali versioni sono contraddistinte dalla sigla “T”, ovvero 600T e 650T. La differenza tra il modello 600 e 650 è dovuta dalla presenza di una fotocamera da 8 MegaPixel sul retro del dispositivo, dalla presenza di due batterie AA ricaricabili e della memoria di 4,4 GB rispetto ai 750 MB. Noi abbiamo scelto la versione Oregon 600T, oggetto di questo test. Le differenze tecniche rispetto alla versione 650T sono praticamente nulle dal punto di vista pratico, ma ci fanno risparmiare parecchio sul prezzo di acquisto. Contenuto confezione Il prodotto si propone con una confezione piuttosto compatta. All’interno abbiamo trovato: Oregon 600t + TrekMap Italia V3 PRO SD card TrekMap Italia V3 PRO Mappe TOPO dell’Europa precaricate Cavo USB/ricarica Moschettone per cintura Clip per attacco al manubrio della bici Documentazione La documentazione, in italiano, è presente in due modalità, una “rapida” e una più estesa. Tuttavia il manuale aggiornato lo potete scaricare presso il sito della Garmin, anche in lingua italiana. Il moschettone si presenta piuttosto solido, dovrebbe essere in alluminio anodizzato a cui è agganciato alla clip plastica attraverso una piccola cinghia in gore-tex. La clip si installa facendola scorrere sul retro del dispositivo che è opportunamente sagomata sino al classico “click” di chiusura. Nel nostro uso si è rivelata consistente, ovvero agganciare e sganciare non è una manovra complessa, e quando è agganciata regge il peso del dispositivo, anche in presenza di strattoni, senza mai essersi staccata accidentalmente. La stessa clip per l’attacco alla bici si è rivelata ben ingegnerizzata, anche in presenza di inerzia e contraccolpi il dispositivo non si è mai staccato. La Micro SD card è già preinstallata, delle mappe parleremo più avanti. Dispositivo, caratteristiche fisiche e tecniche. Il GPS si presenta molto compatto, il peso è di 210 grammi, batterie comprese, con la clip siamo intorno ai 240 grammi. Anteriormente si presenta con un display di 3 pollici (touch screen), molto più piccolo rispetto alla cornice. Verso il basso è presente una specie di foro che funge da “anello” presumo per attaccare qualche tipo di cinghietta, simile a quelle delle macchine fotografiche compatte. Lato sinistro è libero, lato destro sono presenti gli unici due pulsanti fisici, relativi all’accensione/spegnimento e un pulsante programmabile a piacere. Nella parte posteriore è presente una parte metallica che funge da base per la clip citata in precedenza. Sopra questa base è presente un piccolo anello che aperto verso l’alto e girato in senso anti orario sblocca la cover posteriore, che è impermeabile. Infatti tolta questa si può accedere al vano batterie e sotto di esse lo slot per la Micro SD Card. Intorno al vano batterie si nota la guarnizione che garantisce l’impermeabilità. Le batterie sono due e sono delle comuni stilo formato AA. Possono essere utilizzate delle classiche usa e getta come le ricaricabili al litio o nichel, tra le impostazioni del dispositivo sono citati i più comuni tipi di batterie, questo per ottimizzare al meglio la durata delle stesse. Infine sul fondo del dispositivo, coperta da uno sportellino in gomma morbida è presente la mini-usb (non micro). In pratica questa è l’unica parte che non mi piace del dispositivo, in quanto la porta non è proprio ben protetta, e anche l’impermeabilità mi riesce difficile credere sia all’altezza di quanto visto ad esempio sul vano batterie. Di seguito trovate le caratteristiche tecniche. [toggles title=”Caratteristiche Tecniche Oregon 600″]

Aspetto e prestazioni

Dimensioni fisiche 2,4″ x 4,5″ x 1,3″ (6,1 x 11,4 x 3,3 cm)
Dimensioni schermo, LxA 1,5″ L x 2,5″ A (3,8 x 6,3 cm); 3″ diagonale (7,6 cm)
Risoluzione schermo, LxA 240 x 400 pixel
Tipo di schermo touchscreen TFT transflettivo a colori
Touchscreen
Peso 209,8 g (7,4 once) con batterie
Batteria 2 batterie AA (non incluse); NiMH o al litio consigliate, batterie NiMH ricaricabili (opzionali)
Durata della batteria 16 ore
Classificazione di impermeabilità IPX7
Ricevitore GPS ad alta sensibilità
Interfaccia compatibile con NMEA 0183 e USB High-Speed
Altimetro barometrico
Bussola elettronica Sì (con compensazione inclinazione, 3 assi)
Trasferimento da unità a unità (consente di condividere i dati in modalità wireless con unità analoghe) Sì (oltre a immagini e mappe personalizzate)

Mappe e memoria

Basemap mondiale
Cartografia precaricata sì (topografiche)
Cartografia aggiuntiva
Memoria interna 750 MB
Alloggiamento schede SD™ scheda microSD™ (non inclusa)
Punti di interesse personali (possibilità di aggiungere raccolte custom di punti di interesse)
Posizioni memorizzabili 4000
Percorsi memorizzabili 200
Track log 10.000 punti, 200 tracce salvate

Funzioni all’aperto

Calcolo automatico del percorso (con precise indicazioni delle svolte) Sì (con mappatura opzionale per strade dettagliate)
Adatto al geocaching Sì (informatizzato)
Compatibile con le mappe personalizzate
Calendario per caccia e pesca
Effemeridi
Tabelle maree
Calcolo area
Visulaizzatore immagini

Garmin Connect®

Compatibile con Garmin Connect™ (comunità online in cui è possibile analizzare, classificare e condividere i dati)
[/toggles] Display e Touch Screen Ovviamente il fulcro di questo dispositivo è il suo schermo touch screen. Devo subito precisare che il mio precedente device era un Garmin Etrex Vista HCX, in pratica un dispositivo con un trackpad e qualche pulsante. Prima dell’acquisto avevo qualche remora sullo schermo tattile, dopo 20 mesi di utilizzo devo dire che invece è un plus fondamentale poiché permette di utilizzare meglio il device. Ad esempio prendere un punto e dargli un nome con l’Oregon è enormemente più semplice e rapido. Lo schermo è un TFT da 3″ da 240 x 400 pixel, numeri che fanno ridere se pensiamo ai moderni smartphone. Ma in escursionismo questo si traduce in una batteria più longeva. La visibilità anche al sole battente è ottima grazie al TFT transriflettente che permette di riflettere la luce solare per mostrare in modo molto, molto efficace, il display. E’ comunque possibile regolare manualmente la retroilluminazione fino a spegnerla premendo in rapida successione due volte il tasto accensione. Non esiste ovviamente nessun sensore di luminosità che ne avrebbe minato l’autonomia. Il display inoltre è orientabile in orizzontale, anche in automatico utilizzando i sensori di movimento. Tuttavia non ho trovato molto utile questa funzione, per cui personalmente l’ho disattivata. Il Touch Screen dovrebbe essere di tipo misto resistivo e capacitivo, non ho trovato note precise al riguardo, quello che è sicuro che è possibile utilizzarlo anche con i guanti. Non aspettatevi risultati fantasmagorici, se mi usate dei guanti da SCI con il “ditone” ovviamente non avrete risultati apprezzabili. E’ presente il multi tocco, per cui è possibile utilizzare i classici movimenti da smartphone per il pinch in e pinch out per lo zoom sulla mappa e il rotate per ruotarla. Il tocco e la reattività sul display è sempre pronto, ad ogni comando segue reazione. Anche nello zoom è piuttosto efficace, ad esempio con il vecchio Etrex spesso toccava attendere il “ri-disegno” della mappa, qui è sempre rapido. Va detto che non dovete aspettarvi la reattività di uno smartphone da oltre 2 Ghz di CPU, ma allo stesso tempo non dobbiamo aspettare che qualche decimo di secondo per vedere il risultato. Come ho citato sopra, per prendere i punti geografici rispetto ai modelli non touch, ora è un piacere. Infatti per il nome del punto o delle note sullo stesso appare a video una tastiera QWERTY, discretamente proporzionata e la scrittura risulta molto fluida e precisa. L’interfaccia di gestione è stata adattata al touch. E’ presente una sorta di Home Screen e con uno swipe dal basso verso l’altro è possibile accedere al MENU delle funzioni complete. Grosse icone con etichette auto esplicative si faranno capire a cosa servono. Anche i vari menu testuali sono grossi ed è impossibile premere per errore comandi non voluti. Le interfacce di Home Screen, come i vari dati nel “computer di viaggio” sono personalizzabili in ogni dettaglio. Basterà trascinare le icone o tenere premuto l’area in cui vogliamo cambiare e un intuitivo menu ci permetterà di scegliere le opzioni che desideriamo. GPS ricezione e utilizzo. E’ un Garmin, ed un vanto di questa marca è quello di prendere il segnale GPS velocemente e in modo preciso. Rispetto al mio vecchio Etrex devo dire che è leggermente meno sensibile. Spesso quest’ultimo mi prendeva anche dentro casa tramite i “segnali di rimbalzo“, mentre l’Oregon deve essere obbligatoriamente fuori casa per agganciare i satelliti. Se questo può sembrare un passo indietro, si compensa con la qualità del segnale. Grazie anche ai satelliti russi GLONASS, in aggiunta a quelli classici WAAS/EGNOS, la media dei satelliti agganciati in ogni istante di lavoro è davvero molto più elevata. Se con Etrex si arrivava ad avere un media di 8-10 satelliti, qui ne abbiamo intorno ai 18-20. Ne giova il singolo punto registrato che genera una traccia molto più precisa. Da spento, se non lo utilizzate da tempo ci metterà qualcosa in più, se l’avete utilizzato non da molto decisamente meno. Ad ogni modo si parla di un massimo di un minuto, un tempo di assoluto primato se consideriamo che alcuni smartphone moderni, pur con la connettività A-GPS, a volte ci mettono anche qualche decina di minuti! Consiglio alla partenza di metterlo sopra il tetto della macchina, questo permetterà di utilizzare la base “riflettente” del tetto dell’auto per accelerare la ricezione, inoltre se lo lasciate li qualche minuto si aggiusterà con la quota in modo più preciso. E solo una volta raccolto si può iniziare a registrare la traccia. Infatti rispetto ai modelli vecchi esiste un menu specifico per la gestione delle tracce. E’ possibile fermare, mettere in pausa e salvare, un po’ come se stessimo usando un player musicale. Mappe. Ci sono due mappe, una che è presente in tutti i Garmin da outdoor, ovvero una mappa che mostra i rilievi orografici di massima del terreno, l’altra nel nostro caso è la TrekMap V3 Pro. Devo dire che quest’ultima si è rivelata piuttosto deludente. Ci sono parecchi sentieri ma si parla di quelli principali e ben noti, già le traccie leggermente secondarie, sebbene si parli sempre di sentieri CAI, non le troverete. Le tracce non CAI scordatevele. Anche il discorso Cime, corsi d’acqua e casere è piuttosto lacunoso. Solo i maggiori rifugi sono indicati e quasi nessuna cima. Questo per dire che se dovete scegliere tra la versione 600 e la versione 600T, non fatevi problemi ad acquistare la prima risparmiando qualche soldino. Infatti se le mappe del produttore languono in termini di qualità, ci pensano molte altre realtà tramite il progetto OpenStreetMap di cui avremo modo di parlare in modo diffuso in un futuro articolo. Con le mappe custom infatti sarà possibile scegliere e caricare senza troppi problemi quella che ci aggrada. Addirittura potremo utilizzare della mappe scannerizzate con il computer e debitamente georiferite, poiché questo dispositivo legge sia le mappe Vettoriali che quelle Raster. Anche questo discorso lo affronteremo meglio in un apposito articolo. Da citare la possibilità per la TrekMap del sistema Turn by Turn, ovvero le indicazioni stradali tipo quelle del navigatore, ma per i sentieri. Onestamente non l’ho mai utilizzato e comunque il sistema utilizza dei beep e non un sintetizzatore vocale. Esiste anche una funzione 3D, che penso nelle intenzioni sia stata quella di dare una idea di funzione di Realtà Aumentata, peccato che oltre ad essere esosa in termini energivori, non sia proprio precisa e nemmeno granché utile, forse lo è di più la 650T con l’ausilio della fotocamera. Funzioni Non le elencherò tutte perché sono davvero uno sproposito. Ancora oggi navigando tra i menu scopro qualcosa di nuovo. Citiamo le cose interessanti. E’ presente una bussola a tre assi, per cui oltre al classico Nord-Sud eccetera abbiamo l’inclinazione. Davvero carino ad esempio se vogliamo conoscere il livello di inclinazione di un sentiero o di un punto piuttosto scosceso. Sebbene sia presente la calibrazione, non l’ho mai utilizzata rispetto a quanto invece mi toccava fare con l’Etrex. Stesso discorso per i dati dell’altitutdine, si potrebbe fare un fix di calibrazione ma questo grazie ai dati della mappa, quelli ricevuti dai satelliti e al sensore barometrico diventa inutile. L’altitudine si è dimostrata sempre precisa se rapportata a quanto riportata nelle mappe o nei punti dove era indicata (casere, punti geodetici). Come nei vecchi Garmin è presente il grafico di elevazione, anche in questo caso il touch screen si rivela essere molto efficiente quando vogliamo restringere i dati ad una certa distanza o orario per poi tornare alla visualizzazione più ampia. Sono presenti i dati delle effemeridi (l’ora ovviamente si regola da sola con i satelliti), una calcolatrice, le funzioni Geocache per la caccia al tesoro digitale e moltissime altre sotto funzioni minori. Se avete intenzione di utilizzarlo per più sport, ad esempio escursionismo e mountain bike, ci sono anche i profili con cui è possibile cambiare aspetto e impostazioni in modo specifico. Software. Partiamo con il supporto firmware del dispositivo. Davvero ottimo, avrò installato già 5 versioni nuove. Ad un certo punto smanettando troppo ho anche incasinato il dispositivo, per cui le tracce dopo un po’ andavano in chiusura. Contattato l’assistenza Garmin mi hanno risposto in italiano dandomi le risposte risolutive al mio problema. Lato software, esiste la suite BaseCamp con cui è possibile scaricare le tracce registrate, programmare eventuali escursioni, installare mappe, anche non di Garmin. E non solo, esiste la Community, chiamata Garmin Avventure, dove poter condividere i nostri percorsi o prendere spunto da altri.  Il software è gratuito, funziona su Windows e Mac, e potreste utilizzarlo anche se non avete un Garmin, ma ovviamente ciò non ha molto senso. Le tracce possono anche essere salvate nel Cloud Garmin a fronte di un account gratuito. Per le funzioni a pagamento ci sono ovviamente le mappe, di cui abbiamo già parlato, e il servizio BirdsEye. In pratica una sorta di Google Earth, ovvero la visualizzazione di immagini satellitari di ottima qualità che potrete scaricare con un click sul dispositivo. Peccato che questa funzione sia a pagamento, viene richiesta un abbonamento annuale di 25,00 €. Autonomia. L’autonomia è molto buona, siamo sulle 20 ore, poi dipende da quanto si utilizza lo schermo e il touch. Rispetto ai vecchi etrex si nota una autonomia minore, indicativamente un buon 20%. Tuttavia sotto una certa soglia entra in automatico il sistema di conservazione energia. Non mi è chiaro cosa consista visto che non è indicato nel dettaglio, ma una volta attivato anche con pochissima energia è stata mantenuta la registrazione della traccia tanto da aumentare non di poco il tempo di funzionamento. Accessori Opzionali. Al di la di custodie e clip varie, sono presenti anche degli accessori proattivi attraverso la funzione wireless denominata ANT+. In pratica si tratta di una serie di dispositivi di registrazione che possono arricchire le informazioni sulla traccia GPS. Troviamo ad esempio il sensore di temperatura, fascia toracica per registrare il battito cardiaco, sensore passi e sensore cadenza per la bici. Sono accessori che non abbiamo ancora provato, e comunque sembrano piuttosto difficili da reperire in negozi anche specializzati. Conclusioni. 20 mesi abbondanti di utilizzo tra Escursioni e Mountain Bike, dove il dispositivo è stato portato in ogni dove, certo avendo un occhio a non porlo in situazioni di oggettivo pericolo, ma ad esempio è sempre attaccato all’esterno dello zaino e i suoi bei graffi e colpi li ha presi. Non ho mai utilizzato custodie o pellicole per lo schermo, fino ad oggi ha dimostrato tutta la sua resistenza e mi ritengo molto soddisfatto. Si tratta comunque di un prodotto che ha un certo costo, ma allo stesso tempo la consistenza hardware e software lo tengono al riparo dalla obsolescenza. In pratica lo cambierete perché siete stufi di vederlo, perché il sistema operativo è solido e non soggetto a stravolgimenti; le mappe sono consolidate per questa piattaforma; il software PC di gestione non inficia, appesantendolo, il funzionamento del GPS.
Exit mobile version