Site icon Escursionismo

Garmin: Gestire la traccia GPS

Approfitto di una mail ricevuta da un lettore qualche settimana fa che mi chiedeva delucidazioni su come si gestiscono le traccie con i GPS Garmin, in particolare mi riferisco a quelli con interfaccia touch, tipo gli Oregon o i Montana. Storicamente tutti i Garmin procedono dall’accessione, appena ricevono i primi dati dai satelliti, a registrare in automatico la traccia corrente. Nelle versioni “vecchie” di questi dispositivi la traccia parte all’avvio e viene chiusa allo spegnimento. Questo può generare tracce staccate durante una escursione, ad esempio perché dovete cambiare le batterie. Ma anche perché la registrazione tiene in carico solo un certo numero di punti, e arrivati a saturazione deve essere scritta sulla scheda di memoria. Il risultato è lo spezzettamento della traccia rispetto a quella che è la reale escursione. Con gli effetti negativi quali ad esempio il computer di viaggio non riporterà dati esatti, tempo di percorrenza errato, chilometri e altimetria incoerenti. Ma la seccatura si protrae anche davanti al computer poiché ci troveremo costretti ad unire le tracce, cosa per altro non proprio semplicissima. Con i vari aggiornamenti del firmware Garmin ha  introdotto una applicazione che si chiama “Traccia corrente“. Si tratta di un applicativo che è simile ad un player musicale, con una grossa freccia PLAY o Pausa a seconda dello stato, e sul lato destro il tasto salva mentre su quello sinistro l’icona del cestino. Direi che non ci sia molto da spiegare sulle funzioni di questo applicativo, ma ci concentriamo su quando azionare questi comandi. Di seguito le schermate di questa APP.
Schermata Garmin APP Traccia Corrente
Personalmente io faccio i passi che andrò a descrivere a breve e in questi anni non ho mai avuto problemi. Arrivato in zona di partenza, la prima cosa che faccio prima ancora di infilarmi gli scarponi è accendere il GPS e metterlo da qualche parte, in piena vista con il cielo, senza toccarlo per almeno cinque minuti. Non tocco / accedo a nessun applicativo, semplicemente lo accendo e lo lascio li. Lo faccio per questi semplici motivi. Dopo la fase di “boot” del sistema operativo, il dispositivo si mette in ascolto per prendere il segnale dei satelliti. Questa ricerca e aggancio dei satelliti avviene in modo progressivo, prenderà prima uno, poi due e poi via via fino ad oltre una ventina di satelliti se avete il Glonass attivo. Nella registrazione iniziale quindi la posizione sarà poco accurata, poi andrà ad aggiustarsi. Il risultato della traccia in questa fase sarà un gomitolo di punti tra l’altro con diverse altezze. Dopo 5, o meglio 10 minuti, il posizionamento sarà preciso e stabile, ed è qui che andiamo ad utilizzare la app “Traccia corrente”. Fermiamo la registrazione e la salviamo. Poi premiamo play ed iniziamo la nostra escursione. Con questa azione siamo andati a “scaricare” il registro del computer di viaggio e quindi avremo un riferimento certo per la distanza, dislivello e tempo impiegato che potremo consultare durante il viaggio. Mentre una volta a casa non avremo il fastidioso effetto della traccia agganciata a quella dell’escursione precedente magari fatta un mese prima. Una volta ritornati alla macchina dobbiamo ricordarci di salvare la traccia, che tra l’altro ci darà anche il sommario della giornata sui dati elencati prima. Oltre che spegnere il GPS ovviamente. Una volta a casa la traccia che andremo a scaricare sarà quella di partenza e arrivo dell’escursione, anche se i punti registrati eccedono la memoria, poiché avendo fornito al dispositivo un punto di partenza e arrivo si occuperà lui di unificare le informazioni. Avendo salvato la parte intermedia che intercorre tra una escursione e l’altra avrete anche delle tracce con pochi punti e con il famoso “gomitolo”, che potremo tranquillamente cancellare. Se avete dimenticato di salvare la chiusura o più verosimilmente di spegnere il GPS è probabile che vi troverete con la traccia che vi segue fino a casa. In quel caso è sufficiente utilizzare Garmin Basecamp e “tagliare” la traccia sul punto di arrivo dell’escursione. Basterà scegliere un punto con il mouse, e con il tasto destro scegliere “dividi traccia qui“. In questo modo viene staccata in due tronconi, uno dei quali inutile e che potremo cancellare. Le altre schermate, selezionabili con i tasti posti in alto, permettono di andare velocemente verso le informazioni generali, la mappa e l’altimetria. In particolare nelle informazioni si potrà scegliere il colore della traccia registrata, o anche decidere se mostrarla o meno. Sotto un riepilogo identico alla applicazione “Computer di viaggio”. Mentre la mappa ha ben in evidenza il tasto “track back”, ovvero se vi siete persi questa funzione cercherà di guidarvi a ritroso rispetto al tragitto di andata, ad esempio in caso di forte nebbia è molto utile. Infine l’altimetria con l’accumulata in salita, in sostanza è l’applicazione “grafico elevazione”. Come abbiamo visto si tratta solo di prendere un po’ di metodo, per altro non dovrebbe essere difficile in quanto il GPS già lo accendete e spegnete, basterà ricordarsi di fare solo questi piccoli passaggi in più.
Exit mobile version