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Col Cornier

Indicazioni per il parcheggio.

Diciamo che è piuttosto semplice, arrivati a Piancavallo basta cercare il parcheggio in zona Piazzale della puppa (ampissimo parcheggio), nei pressi dell’impianto di risalita dalla Busa del sauc.

Escursione.

Verso Sud/Sud Ovest si dovrebbe scorgere nei pressi di una installazione artistica con una roccia a forma di cuore, l’ingresso del “sentiero botanico” “la Busa di Villotta” (quota 1275), che andremo a prendere. Ci porterà fuori sulla strada in Via dei rododendri, che andremo a percorrere verso Sud per circa 100/150 metri sino a prestare attenzione ai “cartelli CAI”, dopo un incrocio a T, che ci poteranno all’interno della parte boschiva (sentiero CAI 992). La parte boschiva di fatto ci fa salire con costanza, sino a “lambire letteralmente la pista” da sci dove passeremo dietro le reti di protezione, per poi rientrare nel bosco. In sostanza in questa parte stiamo letteralmente aggirando il monte Sauc, salendo poco oltre i 1500 metri, per poi scendere sino a 1450 in una selletta dove dall’alto potremo vedere Malga Campo (che ospita anche una delle webcam). Qui si gira verso destra, lasciando il sentiero CAI 994 alla nostra sinistra e nel breve si sale passando vicino a delle pareti rocciose del Sauc, che troveremo alla nostra destra, mentre a sinistra una lieve esposizione. Dopo breve si esce dalla parte boschiva, per salire a zig zag su uno scosceso erboso che ci porta a “Sella del Sauc” (quota 1594). Qui di fatto ci troviamo dinnanzi ad un quadrivio, dove noi andremo a girare a sinistra, dove la salita si farà più decisa in un ambiente decisamente diverso da quello incontrato fino ad ora, più roccioso. Dopo una curva a sinistra ci troveremo dinnanzi ad un catino erboso, dove dalla pare opposta alla nostra si scorge la cima di vetta del Col Cornier, e chiaramente il percorso in cresta che con un ampia curva verso destra ci porta in salita. La nostra escursione era programmata per un pomeriggio invernale, ma visto che siamo fermati più del dovuto per le foto, ci siamo trovati con l’incombenza del buio imminente (era il 9 dicembre 2016) per cui abbiamo deciso per un prudenziale rientro. Abbiamo quindi ripercorso la strada sino alla Sella del Sauc, ma abbiamo puntato dalla parte opposta a quella in cui siamo venuti, ovvero il sentiero delle Carbonaie,  verso le piste da sci (quando siamo passati noi, la neve non c’era e le piste non erano nemmeno innevate artificialmente). La discesa ha avuto un tratto un po’ particolare, visto che ci si infila in un “impluvio roccioso”, dove occorre fare attenzione, specie in caso di nevischio, oppure come nel nostro caso, di formazioni di ghiaccio. Nulla di complicato, basta fare attenzione. Una volta sotto ci si ritrova letteralmente “all’interno” delle piste da sci, dove siamo scesi sino alla stazione della Busa del Sauc, e da li al parcheggio antistante.
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