Istruzioni per il parcheggio.
Arrivati a Barcis da Pordenone, non appena usciti dalla galleria si seguono i tornanti che costeggiano il lago, sino a quando si incontra sulla destra la stazione di servizio carburante. Fate attenzione al cartello stradale successivo che indica tra le tante “località Predai – Roppe“. Ci infiliamo nella stretta stradina in porfido, sino al muro di cinta in fondo, poi giriamo a sinistra per sbucare in un parcheggio, lo superiamo e teniamo la strada a sinistra. Percorriamo poche centinaia di metri sino ad incontrare una grossa costruzione a forma di canadese sulla sinistra (sede della Stazione Forestale), dove è presente anche una strada asfaltata che la costeggia. Ci infiliamo nella strada e subito ci appare un ampio spiazzo dove poter parcheggiare (ci stanno comodamente una decina di auto).Escursione.
Partiamo dalla “Stazione Forestale” (498 mt), al contrario di molte altre indicazioni che invitano a parcheggiare in località Predaia a 560 mt, poiché al ritorno effettuando un anello ci ritroveremo a fare in ogni caso la “strada asfaltata”, per giunta in salita. Meglio quindi fare questo tratto in partenza, che tra l’altro ci offre la possibilità di scaldare correttamente la muscolatura, ed arrivare circa un chilometro più su, appunto alla fine della strada asfaltata, “dove inizia” la vera e propria escursione. Ci infiliamo con una pendenza modesta ma costante nel bosco che ci permetterà di effettuare una ampia curva sino ad incontrare una deviazione prima di una piccola selletta. La deviazione (a sinistra, 737 mt) ci permetterà di raggiungere “una croce” che si affaccia sul lago di Barcis (di notte è illuminata), e che probabilmente abbiamo già visto durante il primo tratto escursionistico. Si scende, poiché quest’ultima è posta più in basso, a quota 726, ma merita per il panorama sullo specchio lacustre. Riprendiamo tornando indietro sino al bivio seguendo il sentiero per l’unica via percorribile. Qui a dispetto della cartografia (sia Openstreetmap che Tabacco) non si effettua un percorso che segue l’andamento del costone del monte, ma si sale direttamente sul crinale, sicuramente un po’ più faticoso ma si risparmiano metri. La salita qui è costante, a tratti si esce dal bosco ma per la maggioranza di fatto si è protetti “dagli alberi”, che nel periodo estivo ma anche quello primaverile non è male, poiché le correnti d’aria che arrivano proprio dal lago tirano delle sferzate improvvise di aria talvolta fastidiosa. Dopo una discreta salita si capisce che siamo in vicinanza dalla vetta perché all’improvviso si esce dal bosco in un tratto piuttosto bello che “mostra il crinale”, con la traccia ben in vista che porta sino alla vetta del monte Lupo, cui si giunge facilmente (1020 mt). La Cima purtroppo non ha croci di vetta, ma solo una indicazione con l’effige della “Madonna “posta su un albero, infatti il versante nord è tutto boscoso la cresta ne delimita la vegetazione.Attenzione!