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Colpi di sole, calore e idratazione.

Con la stagione estiva, in particolare con lo stato afoso si può incorrere il rischio di restare vittima dei colpi di sole o dei colpi di calore o di entrambi. Infatti il nostro corpo è in grado di adattarsi alle varie condizioni climatiche modificando determinati valori corporei e mettendo in atto delle contromisure come la sudorazione. Tuttavia questi sistemi necessitano di un certo tempo per essere applicati e comunque in talune condizioni non sono sufficienti. Per prima cosa identifichiamo le due tematiche, ovvero cosa sono i colpi di sole e cosa sono i colpi di calore.

Colpi di sole.

Si tratta di una esposizione prolungata alla luce solare, specie quella estiva ma si possono anche registrare casi simili, benché più rari, sul manto nevoso dovuto alla rifrazione della luce sulla neve. D’estate l’irraggiamento è più diretto, per questo fa più caldo e ci abbronziamo con una sorta di bruciamento della pelle. Questa esposizione se non contrastata preventivamente può riportare, a seconda delle condizioni fisiche, ad un malore. Come riconoscere i sintomi: Cosa fare in caso di emergenza: Come prevenire:

Colpi di calore.

La differenza più sostanziale dai colpi di sole è che in questo caso non è l’azione diretta del sole a provocare il malessere, ma il calore che può modificare alcuni parametri dell’ambiente in cui siamo. Principalmente temperatura e umidità elevata dell’aria e talvolta assenza di vento a peggiorare la situazione. Come riconoscere i sintomi: Cosa fare in caso di emergenza: Lo scopo principale è ridurre la temperatura corporea a 38° Come prevenire:

Disidratazione e collasso.

E poi arriva quella che possiamo definire la somma delle due cose viste in precedenza, che purtroppo  non sono eventi eccezionali. In questo caso è l’idratazione il parametro più importante che poi andrà a causare un collasso, causato sopratutto dal caldo e dallo sforzo fisico dell’escursione medesima. Molti pensano in modo errato che la disidratazione non intervenga subito, ma che sia necessario del tempo. Si dice che una persona in discreta salute può stare 3 giorni senza bere. Solo che non è che per tre giorni sta bene e poi muore di colpo. Gli effetti iniziano già dopo qualche ora, e probabilmente dopo una decina di ore non sarete nemmeno in grado di camminare. Si stima che un uomo in salute di circa 65 kg di peso, ben 40 chili siano da addebitare all’acqua nel nostro corpo. Attraverso la sudorazione però non perdiamo solo acqua, ma anche sali minerali. La diminuzione sensibile di questi elementi può portare ad un collasso con conseguente perdita di conoscenza. Come riconoscere i sintomi: Cosa fare in caso di emergenza: Come prevenire:

Conclusioni.

Più o meno abbiamo dato una panoramica di cosa può succedere, come riconoscere un tipo di malessere e come comportarsi. Nel caso di minimo dubbio, visto anche l’ambiente in cui ci si trova, ovvero ben difficile da raggiungere, nel caso di minimo dubbio chiedere assistenza telefonica se c’è campo cellulare. Se poi avete risolto un caso di emergenza anche non necessariamente grave ma solo accennato, non proseguite l’escursione ma studiate una via per il ritorno che preveda meno sforzo fisico e minor esposizione al sole. Se avete avuto un sintomo è un campanello d’allarme che non va sottovalutato continuando come niente fosse per poi trovarvi ad avere problemi più gravi magari in luoghi ben più difficilmente accessibili dai soccorsi.
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