Con la stagione estiva, in particolare con lo stato afoso si può incorrere il rischio di restare vittima dei colpi di sole o dei colpi di calore o di entrambi. Infatti il nostro corpo è in grado di adattarsi alle varie condizioni climatiche modificando determinati valori corporei e mettendo in atto delle contromisure come la sudorazione. Tuttavia questi sistemi necessitano di un certo tempo per essere applicati e comunque in talune condizioni non sono sufficienti.
Per prima cosa identifichiamo le due tematiche, ovvero cosa sono i colpi di sole e cosa sono i colpi di calore.
Colpi di sole.
Si tratta di una esposizione prolungata alla luce solare, specie quella estiva ma si possono anche registrare casi simili, benché più rari, sul manto nevoso dovuto alla rifrazione della luce sulla neve. D’estate l’irraggiamento è più diretto, per questo fa più caldo e ci abbronziamo con una sorta di bruciamento della pelle. Questa esposizione se non contrastata preventivamente può riportare, a seconda delle condizioni fisiche, ad un malore.
Come riconoscere i sintomi:
- Pelle arrossata
- Occhi arrossati
- Lacrimazione abbondante e fastidio causato dalla luce
- Pelle molto calda, talvolta presenza di temperatura elevata (febbre)
- Nei casi più gravi vere e proprie ustioni.
- Nausea e vertigini
- Cefalea
- Leggera confusione mentale
- Stato di malessere generale.
Cosa fare in caso di emergenza:
- Portarsi in un luogo ombreggiato o comunque non esposto ai raggi solari diretti, meglio se fresco o arieggiato
- Sdraiarsi a pancia in su
- Tenere le gambe sollevate, ad esempio appoggiandosi su un albero
- Bagnare dei fazzoletti con acqua più fredda possibile, riporre su testa ascelle e polsi, da cambiare periodicamente
- Se in presenza di un ruscello utilizzare gli indumenti a corredo, tipo un pile, immergerlo nel torrente e poi farlo indossare
- Valutare nei casi più gravi, e solo dopo consulto medico del 112, una immersione. In questo caso bisogna però stare attenti ad uno shock termico opposto che potrebbe portare a conseguenze cardiache.
- Se dopo aver effettuato i punti precedenti per 30 minuti la temperatura non accenna a scendere e i sintomi persistono è opportuno chiamare il 112 per assistenza medica.
Come prevenire:
- Munirsi di cappello adeguato, tipo quello che abbiamo recensito tempo fa.
- Vestirsi con indumenti traspiranti e larghi, possibilmente di colore chiaro.
- Effettuare spesso soste in zona di ombra, ad esempio boschi, sotto i classici pini mughi o dietro qualche massicciata che offre zone d’ombra.
- Spalmarsi la crema solare alla partenza, anche se non sembra che ci sia molto sole. La crema va reiterata almeno dopo 4-6 ore.
Colpi di calore.
La differenza più sostanziale dai colpi di sole è che in questo caso non è l’azione diretta del sole a provocare il malessere, ma il calore che può modificare alcuni parametri dell’ambiente in cui siamo. Principalmente temperatura e umidità elevata dell’aria e talvolta assenza di vento a peggiorare la situazione.
Come riconoscere i sintomi:
- alta temperatura del corpo, oltre i 40°
- pelle calda e assenza di sudorazione (non sempre)
- vertigini
- mal di testa
- agitazione generale, tachicardia
- pelle bluastra
- pupille dilatate
- respiro accelerato
- allucinazioni che precedono il collasso
Cosa fare in caso di emergenza:
Lo scopo principale è ridurre la temperatura corporea a 38°
- Spostarsi in un luogo in ombra, possibilmente ventilato (sotto bosco, bordo di un ruscello in ombra).
- Eliminare gli abiti.
- Se vicini ad un corso d’acqua bagnare con un fazzoletto o indumento, cambiandolo molto frequentemente non appena diventa tiepido massaggiando torso e gambe.
- E’ anche possibile levarsi gli scarponi e calzettoni, immergendo i piedi stile pedicure sul ruscello, bagnandosi nel contempo
- Nei casi più gravi e solo dopo consulto medico del 112, una immersione. In questo caso bisogna però stare attenti ad uno shock termico opposto che potrebbe portare a conseguenze cardiache.
- Se dopo aver abbassato la temperatura e terminato le azioni di cui sopra questa risale, è necessario chiamare il 112 per assistenza medica.
Come prevenire:
- Indossare vestiti leggeri e di colore chiaro.
- Portarsi un ricambio, nel caso i vestiti si inzuppino per il sudore è necessario cambiarli.
- Bere in abbondanza prima e durante l’escursione, meglio fare pipì nel bosco che rischiare uno stress termico.
- Ai primi sintomi di malessere fermarsi immediatamente.
- Evitare di muoversi nelle ore più calde, magari programmando o sostando in una zona in ombra e arieggiata.
Disidratazione e collasso.
E poi arriva quella che possiamo definire la somma delle due cose viste in precedenza, che purtroppo non sono eventi eccezionali. In questo caso è l’idratazione il parametro più importante che poi andrà a causare un collasso, causato sopratutto dal caldo e dallo sforzo fisico dell’escursione medesima. Molti pensano in modo errato che la disidratazione non intervenga subito, ma che sia necessario del tempo. Si dice che una persona in discreta salute può stare 3 giorni senza bere. Solo che non è che per tre giorni sta bene e poi muore di colpo. Gli effetti iniziano già dopo qualche ora, e probabilmente dopo una decina di ore non sarete nemmeno in grado di camminare.
Si stima che un uomo in salute di circa 65 kg di peso, ben 40 chili siano da addebitare all’acqua nel nostro corpo. Attraverso la sudorazione però non perdiamo solo acqua, ma anche sali minerali. La diminuzione sensibile di questi elementi può portare ad un collasso con conseguente perdita di conoscenza.
Come riconoscere i sintomi:
- Sudorazione elevata.
- Stato di debolezza evidente.
- Bassa pressione sanguigna.
- Vertigini.
- Nausea.
- Respirazione rapida.
- Tachicardia ma con difficoltà di misurazione dovuta alla bassa pressione.
- Non è presente temperatura corporea elevata.
Cosa fare in caso di emergenza:
- Spostarsi in un luogo in ombra, possibilmente ventilato (sotto bosco, bordo di un ruscello in ombra).
- Distendersi supini tenendo le gambe più alte rispetto al corpo.
- Mantenere la posizione distesa a lungo.
- Bere liquidi non ghiacciati o freddi, meglio se contengono sali minerali o addirittura sale.
- Bagnare con acqua fredda fronte e polsi.
- Se alla scomparsa di tachicardia, sudorazione e vertigini il soggetto si alza e ricompaiono i sintomi, chiamare il 112 per assistenza medica.
Come prevenire:
- Bere in continuazione. Meglio non bere in modo eccessivo per quantità ma piuttosto in modo ravvicinato. In questo caso si consiglia l’utilizzo delle camel bag / sacche d’acqua, come recensito nel nostro articolo.
- Vestirsi leggeri e di colore chiaro.
- Cambiarsi d’abito in caso di vestiti inzuppati di sudore.
- Evitare sforzi fisici prolungati specie durante le ore di massimo calore.
Conclusioni.
Più o meno abbiamo dato una panoramica di cosa può succedere, come riconoscere un tipo di malessere e come comportarsi. Nel caso di minimo dubbio, visto anche l’ambiente in cui ci si trova, ovvero ben difficile da raggiungere, nel caso di minimo dubbio chiedere assistenza telefonica se c’è campo cellulare. Se poi avete risolto un caso di emergenza anche non necessariamente grave ma solo accennato, non proseguite l’escursione ma studiate una via per il ritorno che preveda meno sforzo fisico e minor esposizione al sole. Se avete avuto un sintomo è un campanello d’allarme che non va sottovalutato continuando come niente fosse per poi trovarvi ad avere problemi più gravi magari in luoghi ben più difficilmente accessibili dai soccorsi.