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Forcella della Vacca

Punto di partenza (foto di Luca Driutti)

Indicazioni per il parcheggio.

Arrivato all’abitato di Pontebba (sia che prendiate la Pontebbana o tornando indietro dall’uscita autostradale) si deve entrare nelle strette viuzze della cittadina carnica. Vedi percorso in Google Maps. Arrivati in Piazza Dante si gira a sinistra (o destra se venite dall’Autostrada) verso la stretta stradina della Strada Provinciale 110 per circa 50 metri. Non appena passiamo sotto il ponte della ferrovia giriamo subito a sinistra in Via Aupa. Proseguiamo diritti fino a trovare un incrocio a T, dove vediamo i cartelli che ci indicano per Studena Alta – Moggio, ovvero imboccheremo alla nostra sinistra. Proseguiamo sulla Strada Provinciale 112 fino ad arrivare al cartello dell’abitato di Aupa. Nel cartello “Benvenuti ad Aupa” vedremo alla nostra sinistra una stradina asfaltata. Si tratta della carrabile per il gasdotto. La percorriamo per intero. La strada è per lo più asfaltata, in alcuni tratti è interrotta da piccoli guadi in cemento per lo scolo dei torrenti alpini, solo un breve tratto è in sterrato. Si giunge sino ad una sbarra che dovrebbe limitare il divieto di transito. Qui a seconda della situazione potremo parcheggiare (sulla destra ampio spazio) oppure se la sbarra è alzata continuare per altri 4 tornanti guadagnando preziosi metri di altezza. Giunti ad un ansa troveremo ampio parcheggio, mentre poche decine di metri prima dovremo aver visto i segnavia CAI sul delimitare del cemento.

Escursione

L’escursione parte immergendosi nel bosco più fitto, dove anche in estate il terreno è un tappeto cosparso dalle foglie cadute nell’inverno precedente. La pendenza è subito molto spinta e lo sarà per tutto il tragitto con pochissimi punti di “riposo”. Non c’è una traccia vera e propria ma i segnavia CAI del sentiero 430 sono ben visibili negli alberi o nelle rocce. Si prosegue sino ad uscire dal bosco, qui la pendenza cala leggermente e finalmente si può scorgere il panorama. A quota 1430 troveremo il bivio. A sinistra porterà alla Forcella della Pecora, mentre noi volgiamo verso destra sulla Forcella della Vacca.

Ora il tracciato si fa ghiaioso e la pendenza comincia a farsi più evidente. Si prosegue sempre seguendo a vista i segnavia CAI, sino a inoltrarsi in un ghiaione, che nel nostro caso era ancora ricoperto da un corposo strato di neve di un metro abbondante. Sorpassato con la dovuta cautela ci infiliamo in un ambiente leggermente diverso, fatto di pino mugo che a volte ostacola il panorama. Si prosegue mentre la pendenza si fa più lievemente accentuata sino ad uscire in un ambiente privo di vegetazione importante. Passando dietro un grosso macigno siamo nel punto dove la pendenza è al suo massimo (intorno al 55%) con una serie di tornanti stretti arriveremo alla Forcella della Vacca. Qui il panorama verso il moggese è davvero suggestivo e merita l’escursione.

Forcella della Vacca, profilo di elevazione virtuale.

Nella nostra pianificazione avevamo intenzione di passare dal versante moggese del sentiero e raggiungere Forcella della Pecora per poi rientrare sino al bivio segnalato in precedenza. Purtroppo la situazione nell’estate 2014, dopo un inverno molto nevoso, ha danneggiato molti sentieri. Tra questi quello che collega le due forcelle, per cui abbiamo deciso di non cercare inutili rischi.

Per il ritorno si farà il percorso a ritroso. E’ però doveroso indicare di fare molta attenzione, in particolare la parte di discesa sino al ghiaione è molto ripida, e complice il terreno friabile non è scontato cadere a causa di qualche pietra che “scappa via” sotto le scarpe.

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