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Cosa mettere nello zaino.

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Cosa mettere nello zaino? Una domanda che si saremo posti tutti, specie all’inizio quando si affrontano le prime escursioni. Quello che andremo ad indicare sarà ovviamente basato sulle nostre esperienze relative ad una escursione giornaliera, ma tuttavia va considerata come una indicazione di massima poiché poi ognuno andrà a crearsi un proprio “modus operandi” a seconda delle preferenze ed esigenze. Ovviamente l’intento principale è di non farsi mancare nulla, ma allo stesso tempo ridurre al massimo il peso, una magia che spesso richiede esperienza. Innanzitutto è bene comprendere che le esigenze sono leggermente diverse nella stagione invernale da quella estiva su alcuni particolari, altri oggetti invece sono trasversali tutto l’anno.

Cibo e acqua.

Partiamo dalle cose ovvie, acqua in bottigliette da mezzo litro, o la sacca se il vostro zaino la supporta, e il cibo necessario alla escursione (i classici panini, biscotti e/o barrette). Nella stagione invernale sicuramente non si beve lo stesso quantitativo d’acqua di quella estiva (normalmente sui 2 litri) quindi si può optare per una bottiglietta d’acqua e un Thermos da mezzo litro con del Thè caldo. In genere le bottigliette e/o il Thermos possono andare nei tasconi laterali dello zaino se li avete, il cibo verso il fondo.

Vestiario.

Completata la parte di sostentamento, passiamo a quella della vestizione. Parto dal presupposto che l’inizio della escursione sarà con l’abbigliamento che pensiamo di usare durante la stessa già indossato. Se d’estate è piuttosto facile, d’inverno si è più soggetti a sbalzi per cui sarà facile togliere e mettere strati. Quindi un pile in microfibra e un poncho o giacca antipioggia sono presenti tutto l’anno, sempre. A seconda delle condizioni climatiche aumento il carico. In inverno un secondo pile, guanti, fascia scaldacollo, berretto. Nel periodo intermedio (autunno, primavera) aggiungo anche un softshell che normalmente in inverno ho addosso. In estate tutto si riduce ad un cappello parasole, oltre alla dotazione pile più antipioggia di cui sopra. Tutto questo va generalmente sul fondo dello zaino, o come contorno nel caso abbiamo del materiale più pesante da porre verso il basso, cui il vestiario può avvolgere in modo da non spostare i vari pesi al primo scossone.

Sicurezza.

Per la parte sicurezza ho sempre con me un kit di pronto soccorso a cui ho aggiunto delle pinzette per l’estrazione delle zecche. Se siamo in estate è consigliabile aggiungere la crema solare. Segue un cordino di 6 metri dal diametro ridotto, un coltello, un fischietto in ergal, la cartina / mappa e una piccola luce a LED. Una parentesi sul fischietto, alcuni zaini lo hanno integrato nella clip di chiusura sul petto. Per chi non lo sapesse il fischietto è un oggetto pressoché inutile il 99% delle volte, ma quando serve ringrazierete di averlo con voi. Ad esempio può essere ottimo per spaventare un animale, ma anche per farsi sentire a parecchia distanza con pochissimo sforzo. L’estate scorsa dovevo attirare l’attenzione di alcuni escursionisti a circa 7-800 metri di distanza, vi assicuro che dopo aver urlato un paio di volte, con un piccolo soffio sul fischietto si sono subito girati. Ma mettiamo il malaugurato caso di trovarsi in difficoltà e volete attirare l’attenzione. Urlare richiederebbe troppa energia e poco rendimento, per giunta finireste per stancarvi ulteriormente. Con il fischietto invece si raggiunge un’area vastissima con pochissimo sforzo. Consiglio i fischietti in ergal (5 euro), non si corrodono, non si arrugginiscono e il fischio è potentissimo. Posiziono il Kit di pronto soccorso sul fondo dello zaino, come il cordino. Il fischietto attaccato da qualche parte sullo spallaccio. Coltello e luce sulle tasche a disposizione. La mappa solitamente sulla parte alta, di solito la prima aprendolo, dello zaino.

Parte tecnologica.

Per la parte tecnologica, ovviamente su tutti il GPS, solitamente posto all’esterno perché di solito va consultato anche solo per conoscere l’altezza in cui siamo. Corredato da due batterie stilo AA ricaricabili di riserva. Segue in apposita pochette attaccata alla cintura lombare la macchina fotografica da viaggio con un buon zoom che di fatto mi consente di non portarmi dietro un binocolo. E’ la macchina punta e scatta che utilizzo per la maggior parte quando sono in movimento, perché mi permette di estrarla molto velocemente e riporla con facilità anche quando sono in situazioni piuttosto precarie. Nello zaino, ma non sempre, la Reflex (una Canon 600D) posta in zona medio alta vicino alla schiena e che utilizzo per le foto “buone” o quando ne vale la pena, poiché dovrò forzatamente togliere lo zaino. In un futuro articolo parlerò anche di un particolare spallaccio che permette di utilizzare la reflex in modo veloce, ma è un accessorio che non utilizzo molto spesso e quasi mai d’estate. Nelle tasche, di solito quella sul cappuccio, un powerbank, smartphone, un piccolo treppiede. Non sempre, ma talvolta fuori attaccata sugli spallacci anche l’action-cam per le riprese video. Ovviamente queste sono indicazioni soggettive e utili per chi è alle prime armi. Ognuno poi ha le sue esigenze e in base alle proprie esperienze andrà a formarsi il proprio modo di comporre lo zaino. Se volete contribuire con qualche idea / indicazione, i commenti sotto sono sempre “aperti 24H” 🙂  
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