Indicazioni per il parcheggio.
Le ferrate sulla
Creta d’Aip sono raggiungibili sia salendo da passo Pramollo che dal passo Cason di Lanza; quest’ultimo è il punto di partenza più frequentemente utilizzato e da noi scelto. Per arrivare al passo Cason di Lanza si può salire sia da Paularo che da Pontebba (la distanza da percorre è circa la stessa). Solitamente il percorso da Pontebba è migliore; seguire le indicazioni per Studena Bassa e Paularo. Attenzione che dopo eventi meteorologici importanti la strada a volte viene interrotta.
Dopo circa 16km si giunge al bel
passo di Cason di Lanza (1552m), con omonima casera agrituristica. Ampio parcheggio disponibile su uno spiazzo.
Escursione.
Dalla casera parte una carrareccia, che coincide con il CAI 439; poco avanti si lascia la strada lungo il “
Sentiero dell’amicizia” (sempre CAI439) per poi ritrovarla a quota 1700 circa in prossimità della
casera Val Dolce. Di nuovo sulla carrareccia si sale piacevolmente sino a trovare, poco dopo un marcato tornate, la traccia che nuovamente si stacca in salita e che ci porterà fino a 1900m circa dove intersechiamo il sentiero 403 della
Traversata Carnica; questo tratto sale abbastanza deciso, ed il fondo è reso sdrucciolevole dall’acqua presente. Qui inizia una bella traversata in quota che ci fa percorrere un buon tratto del fianco della Creta d’Aip e da cui si dipartono i vari tracciati alternativi che portano in cima. Noi proseguiamo fino a trovare le indicazioni per la
ferrata delle Crete Rosse, e poco sopra si nota l’attaco della stessa. Piccola pausa per indossare i kit da ferrata e siamo pronti per partire.
La partenza della ferrata è segnalata da una tabella e da scritte su un masso. Ci si porta sotto alla parete dove si vede la targa che indica l’attacco. La ferrata è molto bella e si sviluppa su roccia compatta di colore rossastro, seguendo principalmente una serie di canaloni che risalgono il fianco della montagna; la difficoltà non è mai eccessiva e l’esposizione modesta. Peccato solo che il tratto ferrato è relativamente corto e si giunge velocemente ad un pianoro in quota. Qui bisogna superare un piccolo salto roccioso e si ritrova il buon sentiero sommitale che ci porterà alla (non vicina)
croce di vetta a quota 2279m sempre a filo del confine di stato. Tutto l’altipiano sommitale è roccioso e severo, il panorama tutt’attorno è splendido, rovinato solo dalle invasive opere del comprensorio sciistico presenti sul lato austriaco.
Dopo una meritata sosta pranzo, con firma nei due libri di vetta presenti e timbro-ricordo, iniziamo la discesa. Si ritorna indietro brevemente per il sentiero percorso sino a tovare a sinistra la deviazione segnalata per il percorso 413
Uiberlacher in territorio austriaco. Per alcuni è più un sentiero attrezzato che una ferrata; comunque non va sottovalutato. Qualche tratto, soprattutto in alto, richiede sicurezza, e su alcuni dei tratti attrezzati più in basso (attorno alle scalette metalliche, per esempio) abbiamo preferito vincolarci con il kit da ferrata – d’altro canto avendo con se tutto l’occorrente, perchè rischiare di farsi male? Alla fine dell’Uiberlacher ci si ritrova su un tranquillo sentiero che ci farà aggirare il versante est del monte passando a breve distanza dagli impianti sciistici e, superata una piccola sella erbosa, ci riporta sul percorso della Traversata Carnica 403. Rientrando incrociamo prima la partenza della ferrata Crete Rosse e dopo un altro po’ il Sentiero dell’amicizia percorso in andata.
Volendo rientrare per un percorso diverso rispetto all’andata, un poco più lungo, abbiamo lasciato il 439 a sinistra proseguendo lungo il 403 fino alla
sella di Val Dolce (1780m), scendendo poi a sinistra lungo il “
Sentiero del formaggio” 458, non senza una doverosa visita alla
Grotta di Attila. Arriviamo in vista della casera Cason di Lanza che il sole sta tramontando dietro i monti, piuttosto stanchi ma soddisfatti del lungo giro.