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Garmin Tempe: recensione

Uno degli aspetti che mancano nei GPS da outdoor della Garmin è sicuramente il sensore di temperatura. Questo aspetto è demandato ad un accessorio esterno, che come avremo modo di vedere ha un senso logico. Garmin Tempe è un sensore di temperatura che attraverso una connessione wireless, qui denominata ANT+, fornisce al dispositivo che ne fa richiesta il dato in tempo reale. Come si può intuire non è un dispositivo tecnologico “intelligente” o “smart” come si dice oggi; ovvero i dati che rileva non sono memorizzati in alcun modo ma tale impegno è demandato al dispositivo richiedente, nel nostro caso il GPS, che li immagazzinerà legandoli alla traccia GPS, o per essere più precisi al punto registrato. Garmin tempe è di fatto una sorta di “bottone” tecnologico, infatti si presenta in costruzione totalmente plastica dalla forma ovale, simile appunto ad un bottone da giubbotto, coadiuvata da una seconda costruzione. La parte ovale infatti si stacca da quella che è una sorta di “ingabbiamento” che di fatto serve a far passare una fibbia, generalmente una fettuccia dello zaino. La parte ovale una volta richiusa nella sua gabbia (è presente un evidente dente e una sporgenza nel fermo che ne determinano il verso corretto) e posta dietro una fettuccia, di fatto rende il dispositivo sicuro affinché non venga perso anche in presenza di scossoni o sfregamenti leggeri come potrebbero essere i rami in qualche passaggio boschivo. La parte posteriore del sensore presenta una parte rotonda che è l’accesso vero e proprio alla batteria. Si tratta di una normale batteria a bottone CR2032 da 3 Volt, sostituibile una volta esaurita. Questa è di fatto “incastonata” in quello che è il coperchio della stessa che poi va ad avvitarsi con un leggero movimento orario di neanche mezzo centimetro sulla parte ovaloide. Sul retro comunque è ben evidente la simbologia che permette di capire come inserire il coperchio e dove girarlo per rendere operativo il sensore. Infatti non esistono pulsanti di accensione o spegnimento, una volta inserita la batteria questo entra in funzione. La durata dichiarata è di 1 anno, non abbiamo ovviamente avuto modo di testarlo ma diciamo che possiamo fidarci poiché questo Garmin Tempe, come abbiamo detto prima, emette in modo costante il dato indipendentemente dal numero di richieste. Ritorno sulla batteria, ho voluto testare una rimozione, si tratta di una operazione da farsi con molta calma, infatti è “incastrata” nel coperchio ed esiste una sorta di interruzione nella plastica che permette con un cacciavite, da elettronica o di precisione, di poter sollevare la CR2032 per staccarla dalla sede. Qui bisogna prestare molta attenzione a non danneggiare o perdere la guarnizione in gomma che corre sul bordo e che assicura l’impermeabilità fino a 10 metri. Nonostante i 10 metri dichiarati sconsiglio di utilizzarlo come sensore di temperatura per ambienti acquatici, diciamo che in caso di pioggia o neve non ci dovremo preoccupare. Per concludere quelli che sono i dati tecnici, la gamma di temperatura registrabile e di funzionamento va dai -20° ai +60°, valori che per quanto mi riguarda non conto di testare e per le escursioni che affronto vanno benissimo. La frequenza radio del protocollo ANT+ è di 2,4 GHz utile per un raggio d’azione di circa 3 metri, mentre il peso con la batteria è di 10 grammi. Abbiamo visto come è fatto, ma come funziona? Come detto è necessario avere un dispositivo Garmin supportato, non tutti i GPS lo sono. in linea di massima solo quelli relativamente recenti che supportano la tecnologia ANT+. Ad esempio tutta la gamma Montana, Oregon, gli Etrex Touch, alcuni GPSMAP come la linea 62 in su e la linea 78. Sono presenti nell’elenco anche molti orologi o fitness tracker come il Fenix o i ForeRunner e addirittura alcune versioni più “nobili” delle action cam Virb. Siccome noi useremo un GPS faremo riferimento a quest’ultimo. Testato su un Oregon 600, la prima volta ho faticato non poco e pensavo pure fosse rotto perché avevo acceso il Garmin Tempe posteriormente all’accensione dell’Oregon. Quindi prima regola, assicuratevi che il sensore di temperatura sia acceso prima di avviare il GPS… Passata questa inezia il sensore va “associato” una prima volta al dispositivo, il cosiddetto “pairing”. Si tratta di una breve operazione che permette al GPS di memorizzare il Garmin Tempe e riconoscerlo automaticamente per gli usi futuri. Prima di fare questo passo assicuratevi di avere l’ultima versione del firmware installato sul GPS. Dal menu principale del device andate in Impostazioni quindi nella lista cercate Ant Sensor e quindi Tempe Sensor. Si attiverà in automatico una ricerca che dovrebbe riconoscere in qualche secondo il vostro sensore esterno. Una volta connesso si potranno vedere i dati all’interno della funzione “Computer di Viaggio” ma dopo aver attivato la vista della temperatura. Qui ci sarà da “spippolare” con il touch. Una volta entrati nella funzione Computer di Viaggio avremo delle informazioni incastonate in piccoli riquadri, con l’indice premiamo a lungo su uno di questi dati ed apparirà una nuova visualizzazione  dove poter scegliere altre categorie di dati, scegliamo “Altro” dal menu, quindi dall’elenco che ne esce scegliamo Temperatura. Altri dati interessanti possono essere la Temperatura minima e massima registrata durante la sessione. Una volta scelto il nostro tipo di informazione ci ritroveremo nel Computer di Viaggio, questa volta con il nostro riquadro desiderato. Come citato in precedenza il raggio di azione tra il sensore e il dispositivo è di circa 3 metri, durante la connessione ogni punto registrato nella traccia avrà anche la temperatura. Quindi poi una volta a casa potremo con Garmin Basecamp vedere dove abbiamo sofferto di più il caldo o il freddo con tanto di grafico. Passando a quelle che sono le informazioni relative all’utilizzo sul campo, non aspettatevi una precisione scientifica, tanto più che il dispositivo essendo di colore nero tende ad “attirare” calore. Molto dipende dalla posizione e dal materiale, ad esempio uno zaino scuro riporterà valori un po’ più alti di uno zaino di colore chiaro. Meglio cercare una fettuccia che sia il più possibile lontano dal corpo. Le variazioni repentine di temperatura non sono immediate, ad esempio entrare in una grotta può voler dire scendere anche di 10° nel giro di poche decine di metri, che però saranno raggiunti dal sensore con tempi più lunghi. Per contro altre volte si vedono dei picchi (in positivo o negativo) sul grafo quanto meno dubbi. Il suo utilizzo quindi è quello di avere una idea di massima circa la temperatura ambientale. Non ultimo l’utilizzo dei dati sul GPS, è un mero riporto della temperatura corrente, qualcosina di interessante lo vediamo con la temperatura massima e minima raggiunta, ma ad esempio non è presente un allarme di discesa sotto/sopra una certa soglia. Non è nemmeno presente una iterazione con il barometro che poteva dare luogo ad alcune previsioni atmosferiche. Il sensore poteva avere un valore aggiunto se avesse avuto anche un igrometro per misurare l’umidità dell’aria. Per una azienda come la Garmin ci si poteva aspettare decisamente di più. In definitiva lo consiglio? dipende, in linea generale direi che sono soldi sprecati, ma siete un po’ tecno-maniaci e se spesso vi chiedete quale sia la temperatura non potrete non averlo con voi. Il prezzo è decisamente alto per il risultato finale ottenuto.
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