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Le mucche sono pericolose?

(foto di Roberto Pagurut)

Si lo so, il titolo probabilmente vi avrà strappato un sorriso. Le mucche?! eppure mi rifaccio ad un articolo apparso sui giornali regionali a metà luglio 2017, dove ben due “attacchi” hanno ferito tre turisti nella zona di Passo Pramollo. Diamo subito la risposta al titolo, ovvero è NO, ma ci sono delle considerazioni che vanno tenute a mente. I Bovini sono comunque animali, per quanto mansueti, e non delle sagome di cartone. Per altro hanno una stazza piuttosto importante e se partono a “caricare” un bersaglio, riescono pure a correre con discreta velocità. In uno studio sul Regno Unito che prendeva in esame il periodo che va dal 1993 al 2014, si sono registrati 54 casi dove uno su quattro è risultato fatale per l’uomo. Si tratta, è bene dirlo, di numeri molto piccoli visto che si stima una presenza in U.K. di dieci milioni di bovini, e solo 54 di questi avrebbero attaccato. A livello statistico è davvero poca cosa, ma numericamente e probabilisticamente sono ben più alti di un attacco da parte di un orso o un lupo. La maggioranza di questi casi aveva una componente comune, ovvero c’era la presenza contestuale di un cane. Guarda caso anche nell’articolo di metà luglio, il primo turista aveva con se un cane che deve aver spazientito le mucche. Nello studio americano questa tesi viene ampiamente confermata  poiché i bovini possono sentirsi minacciati dalla presenza di fido, in particolare se ci sono dei vitelli da proteggere. A complicare la situazione il comportamento umano che tende a proteggere il cane, entrando così inconsapevolmente in rotta di collisione comportamentale. Restano comunque dei casi dove il cane non era presente, ma era presente il vitellino “da proteggere“. Quindi per evitare problemi, considerando che l’incrocio con questi animali è sostanzialmente normale durante una escursione, ci sono pochissime regole da seguire, fornite dai malgari:
  1. mantenere le distanze minime, in particolare se ci accorgiamo della presenza di vitellini.
  2. non cercare di accarezzarli o avvicinarli.
  3. non voltare le spalle specie se si ravvisa un comportamento aggressivo.
  4. se siamo fermi per un certo periodo, non fissarli in continuazione.
  5. non agitare o gesticolare con i bastoni se ci troviamo a breve distanza.
  6. se attraversiamo un pascolo non teniamo sacchetti plastica in mano, possono suscitare curiosità perché probabilmente si aspettano che qualcuno gli dia del sale.
  7. nel caso del cane, tenere il guinzaglio.
  8. sempre nel caso del cane, se dobbiamo attraversare un luogo di alpeggio, cerchiamo di considerare altri tracciati che evitino il contatto ravvicinato.
Nel caso di una carica bisogna prestare attenzione a riconoscerla. L’avvicinamento a testa alta di solito è indice amichevole, tra l’altro si fermeranno ben prima di raggiungervi. Se invece tengono il capo chino verso il terreno è probabile che siano agitate. Se parte la carica a differenza di un cinghiale che prosegue dopo aver superato “il bersaglio”, una mucca si ferma, si gira e parte con un successivo attacco. Se siete da soli conviene cercare riparo nel bosco, utilizzando magari declivi ripidi da scalare se non arrampicarsi sugli alberi. Se siete in due o più, apritevi a ventaglio, la mucca dovrà scegliere qualcuno e a quel punto gli escursionisti “liberi” possono agire lanciandogli sassi o altro per distrarla dal malcapitato, e avere il tempo per tutti di allontanarsi dalla sua zona. Se la sfortuna vuole che l’animale vi faccia male, l’ideale sarebbe, ma questo dipende chiaramente dalle circostanze, quello di fotografare l’animale, magari cercando di inquadrare il cartellino identificativo che hanno sulle orecchie. Questo sarà utile in seguito per la denuncia alle autorità competenti affinché l’animale venga identificato.
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