Istruzioni per il parcheggio.
Arrivati a
Tolmezzo da Udine, si prende lo svincolo nei pressi della Cartiera in direzione Arta Terme / Paluzza. In realtà noi non arriveremo ad Arta, ma passato
Imponzo e
Cedarchis, giriamo a sinistra
sul ponte che attraversa il
Torrent But, per girare subito a destra in direzione
Fielis. Intraprendiamo la stradina che ci porta alla base delle Pieve di San Pietro, e proseguiamo sino all’abitato di Fielis, qui in piazza (una piccola rotatoria) cerchiamo le indicazioni per il ristorante trattoria Dauda, lo sorpassiamo per una ventina di metri, dove su una curva è presente il parcheggio a strisce bianche dove poter lasciare l’auto.
Escursione.
Questo 2017 nivologicamente parlando è stato piuttosto blando, per cui l’escursione in oggetto si è svolta per metà percorso senza neve.
Dinnanzi al parcheggio (830 mt), guardando verso la massicciata che sovrasta una casa bianca ed una a facciata a mattoni di recente ristrutturazione, alla nostra sinistra c’è una stradina in ciottolato (ma con la neve potrebbe non essere visibile) che si infila tra l’apertura di due caseggiati. Intraprendiamo e di fatto questo è il
CAI 157 che ci porterà sino alla meta. In sostanza quando non c’è la neve, questo è letteralmente un
“impluvio”, per cui si consiglia di salire con calma visto che appena partiti i muscoli saranno ancora freddi. Dopo mezzo chilometro arriviamo a scollinare in una sorta di terrazzamento dove ci sono gli stavoli
“Fielis Sezza” (923 mt), una serie di caseggiati ben tenuti, che tra l’altro offrono una bella vista fu Fielis e sulla Pieve di San Pietro. Continuiamo sul percorso per altro ben segnato dai bolli bianco-rossi, per raggiungere altri stavoli più sparsi e quasi mimetici sul bosco. Qui le stradine a destra, così come una immissione nel bosco, devono essere ignorate, mantenendo la strada a sinistra. Proseguiamo lungo quella che in estate è la rotabile per la Malga, quindi il suo percorso è molto chiaro e netto, superando parecchi tornanti per circa 3 km, ed arrivando a quota 1366 dinnanzi ad un
“laghetto”. Siamo nel piano inferiore della Malga, guardando in alto alla nostra sinistra dovreste scorgere
“il tetto”.
Si aggira letteralmente la collina che abbiamo dinnanzi, sino ad arrivare ad una forcelletta. Qui sulla sinistra la
“Malga Dauda” è evidente, prendiamo il crinale e nel breve ci arriviamo (1430 mt). Noi abbiamo optato per una pausa pranzo, quindi visto che eravamo in anticipo sulla tabella di marcia abbiamo optato per addentrarci in un sentiero non CAI (direzione Malga Meleit, bolli
“giallo-rossi”), ma piuttosto ben evidente nonostante la neve, che ci ha permesso di ammirare il lato sud del
“Zoncolan/Tamai” (direzione nostra che guardiamo Nord-Ovest) e tutto l’impianto sciistico in piena funzione. In sostanza è solo una appendice che dai 1430 della malga ci ha portato a 1494. Volendo è possibile andare oltre, ma di fatto non è possibile fare un anello a meno di non macinare molti km che con la neve sono sempre probanti. Quindi per il ritorno abbiamo intrapreso il percorso già battuto sino ad oltre il laghetto citato in precedenza. Qui, complice la neve e la segnalazione piuttosto netta di sentieri segnati sulla OSM e Tabacco (sentiero per le rovine di Stavoli Valupis o Vaupis) siamo usciti dal percorso CAI per fare un piccolo anellino che ci ha poi riportato sul CAI 157. Negli Stavoli Fielis Sezza abbiamo optato per un altra traccia presente sulla Tabacco (non su OSM) che a vista ci ha fatto sorpassare due stavoli e scendere sulla strada asfaltata che ci ha riportato nella zona sud di Fielis (zona della piazza con rotatoria) e da li al parcheggio.
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda
Malga Dauda