I bastoncini, uso e manutenzione

I bastoncini, uso e manutenzione
I bastoncini, o racchette da escursionismo sono un elemento importantissimo ed insostituibile in questa materia. Non tutti li usano e solo negli ultimi anni si sono diffusi. Inizialmente si passava quasi per fessi, perché sono simili ai bastoni da sci e per questo motivo il loro utilizzo sembrava fuori luogo, inoltre i primi ad utilizzarli erano proprio le persone un po’ più anziane e i giovani si sa, non vogliono passare per vecchi. Vedremo in questo articolo come invece sono utilissimi e i vantaggi, rispetto ai contro, sono decisamente interessanti, anche per chi non ha problemi alle gambe, come molti studi medici hanno confermato. Due o uno? Il bastoncino da solo rischia di essere più dannoso che andare senza. In questo caso la scelta deve essere obbligata a due bastoni, viceversa scegliete proprio di non utilizzarli.  Per prima cosa un bastone solo determina una minore stabilità e bilanciamento del peso. Durante la marcia, affatica di più la colonna vertebrale a causa dell’appoggio da una parte sola, alla lunga potrebbe dare il via alla scoliosi. Quindi la scelta è o due o nessuno. Innestiamo il “4 x 4” Con l’utilizzo di due bastoni, della medesima lunghezza (vedremo in seguito come e perché) ci trasformiamo da bipedi a quadrupedi. In pratica sebbene si stia in piedi, l’appoggio dei bastoni a terra da l’effetto del “4 x 4 ” automobilistico. Infatti in salita sarà possibile usarli come spinta, puntandoli a terra e aiutando a spostare in avanti parte del peso con le braccia per terminarlo con le gambe. Viceversa in discesa il 30% del peso si scaricherà a terra proprio attraverso i nostri bastoni. Benefici fisici E’ stato calcolato che in media riescano a levare  ben 7 chili ad ogni passo, ed una escursione di 8 ore sono circa 250 tonnellate! Va da se per chi ha problemi alle ginocchia, ovvero la maggioranza di chi pratica con continuità l’escursionismo, i bastoni diventeranno una vera e propria estensione del proprio corpo. E per chi non ha problemi agli arti inferiori, troverà sicuro beneficio per quelli superiori. Infatti senza bastoni lo sforzo fisico è unicamente demandato alle gambe. Come descritto sopra potremo fare in modo di bilanciare lo sforzo sulle braccia e sui pettorali. Il loro utilizzo poi tende ad allargare le braccia migliorando la respirazione a pieni polmoni. Non ultimo migliora la postura, infatti utilizzandoli anche nei tratti in piano, alternando il ritmo gamba destra avanti, bastone sinistro avanti e così via in modo ritmato, fluidifica la camminata e la postura che con lo zaino pesante sulla schiena potrebbe venire compromesso. Un arma a disposizione Può capitare di trovarsi in situazioni in cui la natura non sia proprio amichevole, ad esempio l’incontro inaspettato con una vipera, qualche animale selvatico o più banalmente una ragnatela che ostruisce il passaggio. Agitando o roteando in aria le bacchette l’animale vedrà uno strano figuro con due cose aguzze che vibrano nell’aria, molte volte è sufficiente per farli allontanare. Nel caso di una vipera per farla allontanare basterà battere a terra con il puntale. Oppure per sondare un terreno erboso davanti a noi (e questo non solo per gli animali ma anche per le  buche). Non ultimo possono essere utilizzati come supporto per la macchina fotografica, prendere il punto con il GPS o addirittura utilizzarli come supporto ad una mini-tenda di emergenza. Nel caso della ciaspolata sono utili per verificare la consistenza della neve dove andremo a passare. Tanti vantaggi quindi.. ma gli svantaggi? Sono pochi. Diciamo che avendo le mani impegnate se vi capita di cascare non si avrà il beneficio della reazione istintiva di appoggiare correttamente le mani. In talune situazioni sono d’intralcio, tipo salire o scendere da un sentiero attrezzato, in questo caso vanno richiusi e riposti nello zaino. Occorre fare attenzione al loro utilizzo nei confronti altrui, se maneggiati in modo scriteriato si può ferire un compagno. La scelta. In commercio ci sono svariati modelli, per tutti i prezzi e necessità. I bastoncini sono composti da tre parti, impugnatura con il laccetto, il corpo solitamente in tre pezzi telescopici e la punta con relativi accessori come le rondelle e il copri-punta. Si devono poter regolare in altezza (vedremo tra poco perché) così come la possibilità di minimizzarne l’ingombro per metterli nello zaino. Oggi la quasi totalità degli zaini dispone di due o più asole che sono proprio preposte ad agganciare i bastoncini richiusi, molto utile quando questi possono essere d’ingombro in un passaggio difficile. Per questo è imperativo che il corpo sia in tre pezzi. Due sarebbero troppo pochi quando richiuso al minimo ingombro. La chiusura dei tre pezzi solitamente è a vite, ma negli ultimi tempi si è diffusa una versione a chiusura rapida che ne migliora molto l’utilizzo. Infatti uno dei piccoli difetti della chiusura a vite è che l’escursione termica poi rende lo svitamento piuttosto difficile. Nello sblocco rapido, agendo lateralmente il problema non si pone. Quindi consiglio questa ultima versione, sebbene mediamente più cara. Il peso: servono a scaricarlo, ma anche i bastoni hanno un loro peso, specie se consideriamo che li solleviamo almeno un migliaio di volte ad escursione. Se riuscite a trovarli in fibra di carbonio, oltre alla maggiore resistenza, hanno un peso minore rispetto a quelli in alluminio. La punta deve essere in tungsteno, infatti è quella che è maggiormente sollecitata. Il tungsteno è ottimo perché non soffre con acidi e altri liquidi o solidi corrosivi cui potrebbe venire a contatto nel suo lavoro. Non è adatto nelle carrarecce asfaltate o cementate, in questo caso si possono trovare in commercio dei “piedini” o copri-punta di gomma, solitamente utilizzati nel nordik walking e che possono aiutare a eliminare il fastidioso effetto riverbero. Alcuni modelli dispongono di un sistema di sospensione, ma deve essere bloccabile. A mio parere questa versione  è sconsigliabile perché si tratta di un meccanismo che sicuramente andrà a logorasi più rapidamente rispetto a non averlo. Il vantaggio in discesa è sicuramente apprezzabile. L’impugnatura è importante. Ne esistono di diversi tipi, in gomma, in EVA o in sughero e di varie forme. La scelta è personale, quando li provate dovete sentire l’impugnatura comoda come se fosse una estensione di voi stessi. Puntante a terra e appoggiate tutto il vostro peso del corpo. Tenete conto che la mano scaricherà quelle 250 tonnellate citate in precedenza, per cui la simbiosi con l’impugnatura deve essere ottimale. Il laccetto poi deve essere regolabile, meglio se con un sistema sicuro e semplice. Se la funzione primaria è quella di non perdere i bastoncini, il laccetto permette di tenere la mano nella postura giusta ad effettuare lo scarico del peso. Accessori. A volte ci sono a volte no. In media vengono venduti con due tipi di rondelle da applicare poco sopra il puntale. La rondella dalla circonferenza più piccola serve a non far sprofondare la punta nei ghiaioni, mentre quella più larga serve nella neve affinché non affondi. Come citato in precedenza esistono anche dei “piedini” o copri-punta. In media questi accessori sono standard, per cui è possibile acquistarli in seguito o rimpiazzarli se li perdiamo o si rompono. Come si usano. Le regole base sono sostanzialmente due. In salita devono essere corti, in discesa lunghi. Nel dettaglio vediamo come scegliere la misura adatta. La punta va messa vicino allo scarpone e il braccio deve formare un angolo di 90° con l’avambraccio. In piano o in salita andrà utilizzato in modo alternato rispetto al piede. Nella salita poi per sfruttare la spinta il bastone andrà inclinato, con la parte dell’impugnatura in avanti rispetto alla punta. Nella discesa andranno allungati e si “butterà” in avanti (ovvero il contrario della salita) il puntale prima di poggiare il piede;  in alcuni passaggi è utile puntarli entrambi e sollevare i piedi scaricando tutto il peso sui bastoni per un attimo  “atterrando” dolcemente in avanti. Si tratta di fare pratica, inizialmente si avrà qualche difficoltà a coordinare, poi nel giro di qualche ora diventerà del tutto naturale il loro utilizzo. bastoncini_uso La manutenzione Ammetto che qui scriverò come si fa la manutenzione, ma nella realtà dei fatti sono il primo a farla quando capita. Per evitare l’effetto ossidamento, una patina che si andrà a formare sugli spezzoni dei bastoni rendendo la chiusura ed apertura più difficile, conviene smontarli nei tre spezzoni e lavarli con semplice acqua. Non fate uso di detergenti, se non per stretta necessità. Lasciate asciugare e ricomponeteli ma senza serrarli per non applicare inutili tensioni su chiusure e guarnizioni. Conclusioni Il mio consiglio è provateli. Se li ha qualche amico di escursione, fateveli prestare per qualche chilometro. Sicuramente ne riconoscerete i vantaggi che ho descritto e poi vedrete che non potrete più farne a meno.
Walter Tosolini
Walter Tosolini
IT Specialist
www.tosolini.info

I'm system engineer, DevOPs and IT consultant since 1999. I like Hiking, Mountain bike, Photography and Market Trading.

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