Indicazioni per il parcheggio.
Dalla
SR464 si giunge a
Sequals se venite da Pordenone, oppure attraverso la provinciale 34 se venite dalla zona di Udine. Sorpassato l’abitato di Sequals ci si dirige verso
Meduno attraverso la SR552.
Entrati all’abitato si arriva fino al centro, passando sulla destra Municipio e il distributore di Benzina, sino ad arrivare ad una strettoia tra le case dove all’uscita ci troviamo sulla destra quasi ad un bivio. Sulla sinistra poco più avanti a noi la
Chiesa di Meduno. Noi inforchiamo la strada a destra (indicazioni stradali per
Borgo Cilia, Borgo del Bianco, Borgo Valle e Borgo San Martino). Proseguiamo per diversi km in via Mancini, al primo bivio
teniamo la destra (indicazioni stradali
Campone – Borgo Cilia). Al secondo bivio
teniamo la sinistra (indicazioni stradali verso Campone – Cappella alpina). Si prosegue ancora per qualche chilometro sino ad incontrare la
cappella degli Alpini. Imbocchiamo al bivio la strada di destra sino ad incrociare, dopo 150 metri, sulla sinistra una specie di museo, credo collegato a quello Alpino. Sulla destra ampio
parcheggio. Se la neve non è molta o la strada è in discrete condizioni vi converrà provare ad andare avanti. Nel nostro caso la neve era poca e siamo riusciti a procedere per altri 6-700 metri.
Escursione.
La prima parte e sino oltre
casera Valinis sarà piuttosto semplice, dobbiamo semplicemente seguire la strada asfaltata. Con la neve sarà comunque ben visibile e praticabile la traccia stradale, anche se ovviamente non vedete l’asfalto. La strada essendo levigata non offre un dislivello eccessivo, sale in modo leggero e costante per cui si avrà tutto il tempo per riscaldare i muscoli, e per chi non è avvezzo alle
ciapsole, a prenderne pratica. Se partite dal monumento nuovo, sono circa 4 Km sino ad arrivare alla casera Valinis.
A Casera Valinis si può fare una sosta, qua e la ci sono delle panchine. Noi continuiamo per altri 400 metri su quella che è la strada, lasciando una stalla sulla nostra sinistra, poco dopo la casera, e un lago artificiale (recintato) sulla destra.

Subito dopo il lago, ad una curva verso sinistra con davanti una collina, noi ci stacchiamo dalla sede stradale e ci infiliamo alla destra della collinetta sino a scorgere la classica
manica a vento bianco-rossa che viene utilizzata da chi pratica parapendio, dato che li vicino c’è una famosa stazione di decollo.
Noi teniamo la destra sul crinale. Qui la salita comincia a farsi più ripida e buona parte degli oltre 300 metri di dislivello si fanno qui. Saliti in cima al crinale ci troveremo dinanzi ad un recinto che ci bloccherebbe la strada. Un curioso sistema a scaletta permette di passarla. In verità la recinzione al nostro passaggio era aperta, e certamente era molto più sicura che non utilizzare la strana scaletta.
A questo punto siamo arrivati vicinissimi a
Cima Valinis (1160 mslm), guardando verso ovest dinnanzi al crinale, dovremo scorgere la
croce di vetta con la sua penna nera degli alpini a fare la guardia sulla vallata. Qui la vista sul Meduna è davvero incantevole e merita se ovviamente c’è una bella giornata di sole che permette di vedere in lontananza.
Per il percorso di ritorno si effettua a ritroso la traccia. Il percorso qui descritto è utilizzato d’inverno con la neve anche con le
Mountain Bike, in questo caso ovviamente è molto più faticoso (almeno credo).
In vista della vetta (foto di Roberto Pagurut)
Croce di vetta (foto di Roberto Pagurut)
Sulla strada
Malga Valinis
Vicinanze Malga Valinis
Manica a vento
Croce di vetta
Madonnina votiva vicino la vetta
Crinale (foto di Roberto Pagurut)
scaletta per passare la recinzione (foto di Roberto Pagurut)