Arriva l’estate (se leggerete questo articolo in primavera) e con il caldo sorgono alcuni problemi che spesso non vengono considerati abbastanza o affatto. Durante una escursione estiva oltre alla riserva d’acqua è bene vestirsi leggeri e poco coperti per dissipare il calore.
Nel caso della testa è invece consigliato coprirsi con un cappello per evitare una insolazione o peggio una ipertermia specie nelle ore di massima esposizione (tra le 11:00 e le 15:00). In passato per me il cappello era un.. cappello, nel senso che prendevo il primo che capitava a tiro, solitamente il tipo da baseball con la visiera lunga, provenienti da qualche attività sportiva o promozione pubblicitaria. Nonostante questo asservisse abbastanza bene alla funzione desiderata alla fine dell’escursione il suo stato era piuttosto penoso. Il fatto di sbatterlo ovunque, tipo schiacciato nello zaino, essersi beccato l’inevitabile bagno di sudore dove andava bene, se non peggio, con una “lavata” in qualche fontana/sorgente, lo rendevano quasi da buttare. Anche perché questo tipo di copricapo non gradiscono granché il lavaggio, la visiera tende a cedere perché spesso al suo interno è riempito con del cartone.
Oltre a questo con il tempo sono giunto a trovare altri difetti intrinsechi, ad esempio: il tempo di asciugatura, anche dopo una sudata o il classico temporale estivo, è lunghissimo. Il collo, inteso sul retro della nuca, è comunque esposto e quando si sale e si scende di solito si è totalmente inclinati in avanti, ovvero con la “coppa” in piena battuta di sole. La traspirabilità di questi cappelli è pessima, il tessuto è pesante per reggere la visiera così rigida e non vi è modo di far passare aria, con il risultato di sudare ancora di più. In taluni frangenti, sotto bosco eccetera, si vuole toglierlo ma non si sa mai dove metterlo a meno di non fermarsi e togliersi lo zaino.
Tutti questi difetti non li ha il Forclaz 900 della francese Decathlon. La sua forma ricorda in modo inequivocabile quella di un cappello texano, ma se lasciamo libere le “orecchie” ricorda decisamente di più un copricapo da montagna. Il prodotto in se si presenta molto leggero, in un materiale (Tessuto principale in 70% Poliestere 30% Poliuretano. Fodera: 100% poliestere) decisamente resistente e che permette di asciugarsi in pochissimo tempo.
Più in generale la sua “struttura” non è rigida quindi schiacciarlo dentro lo zaino non è un problema, e una volta tirato fuori riprenderà la sua forma. La falda (visiera) è molto ampia ma non ostruisce la visione, anche periferica, tuttavia la parte posteriore permette di evitare la classica scottatura sul collo. La costruzione non presenta imbottiture, è un tessuto rinforzato da moltissime cuciture che riescono a mantenere nel complesso la sua forma. Lo sgancio delle “orecchie” avviene attraverso due bottoni metallici, forse unico suo punto debole.
La parte superiore è costruita in modo intelligente, in pratica la calotta sarebbe di fatto un pezzo staccato dal resto del copricapo, e solo in una serie di punti vi sono delle cuciture che lo rendono fisso. Questo permette di avere tutto intorno una feritoia di ventilazione che fa circolare l’aria sul cuoio capelluto senza però esporlo ai raggi solari. Da menzionare la presenza di quattro bottoni con una rete, ma credo che siano solo una motivazione estetica più che funzionale. Va detto che il tessuto in questa parte è molto leggero, se lo mettete in controluce riuscirete a vedere chiaramente la fonte luminosa dalla parte opposta. Questo potrebbe voler dire che non è un prodotto anti UV certificato. Poco sotto, alla base della visiera è presente un cordino elastico che di fatto funge da regolazione nel caso sia troppo largo per la vostra testa.
Nella parte interna è presente un tessuto a rete che funge da isolante con la calotta e la falda, ovvero un altro piccolo strato dove far circolare l’aria. Nelle due estremità laterali vi è poi un cordino non elastico, con una clip plastica che permette di fissare/regolare velocemente il copricapo al mento. Molto utile nel caso di improvvise raffiche di vento, ma anche per ribaltare il prodotto all’indietro quando siamo all’ombra senza avere alcun timore di perderlo.
Nella nostra prova tutte queste considerazioni si sono fatte sentire nella qualità del viaggio escursionistico. L’areazione ha permesso di avere una sudorazione del capo limitata, dissipando velocemente il calore corporeo. Nel contempo il naso e la parte inferiore della nuca sono protetti dai raggi solari. Visibilità sempre ottima, la visiera non è stata d’impedimento nemmeno con la macchina fotografica e con la leggerezza ci si dimentica anche di averlo addosso. Nulla da eccepire anche sul “sonoro” intenso come ascolto, le orecchie non sono coperte.
La parte estetica certamente non è il massimo, se lo dovessimo valutare sotto questo aspetto sembra scialbo, con la visiera dal contorno irregolare, ma visto il contesto in cui lo si utilizza nessuno ci farà caso.
Attualmente viene venduto in tre misure, 56, 58 e 60 cm di diametro. Francamente non credo di avere il capoccione, eppure ho trovato confortevole la misura 60, quindi vi consiglio di provarlo in negozio prima. Il prezzo varia inevitabilmente durante la stagione, l’ho preso ad inizio primavera sotto le 10 euro, durante l’estate costa qualche cosa di più. Le colorazioni sono solo due, verde militare e beige. Se il primo si vede meno lo sporco, il secondo “attira” di meno il caldo. Sarebbe stato meglio offrire qualche misura e colorazione in più. La qualità prezzo è decisamente buona.