Garmin Basecamp è un software gratuito che serve al supporto dei device GPS Garmin ed è utilissimo nella pianificazione, vista e salvataggio delle tracce dal GPS, invio delle mappe personalizzate e molto altro. Ne parliamo perché nel mio caso è la base di una progettazione per un percorso escursionistico.
Una volta
installato (le versioni disponibili sono per Windows e Apple macOS) si può, semplicemente collegando il GPS al computer via USB, registrare il dispositivo e scaricare ed installare automaticamente eventuali nuovi firmware disponibili. Nel caso lo stesso abbia delle mappe installate al suo interno, ad esempio le
TrekMap, queste saranno riconosciute dal sistema e fruibili (fintantoché il GPS resta collegato) anche da Desktop.
L’interfaccia grafica è ampiamente personalizzabile nelle viste, nella disposizione dei pulsanti. Grosso modo sulla sinistra avremo il contenitore (libreria) delle tracce, mappe, percorsi e punti di interesse, oltre che foto. Infatti attraverso Garmin Basecamp sarà possibile
geo-referenziare le fotografie scattate con una precisa traccia. Lo vedremo più avanti. Nella parte alta sarà possibile scegliere il tipo di mappa, se ne avete installata più di una, e passare in modo molto rapido da una all’altra con un apposito selettore a tendina. Se la mappa ha più sezioni di dati, con il selettore a fianco possiamo aumentare o diminuire la verbosità dei dati esposti. Molto utile ad esempio quando “alziamo” la vista per non avere una sovrapposizione di dati sostanzialmente inutili in quel contesto visivo. Più in basso la Libreria generale, che è possibile dividere in progetti (una specie di cartella).
In genere le tracce e i punti di interesse sono anche salvati sul Cloud di Garmin qual ora vi siate registrati attraverso il menu “myGarmin” in alto (da Maggio 2018 questa opzione non è più disponibile). Sempre nella medesima area sarà possibile immagazzinare i punti Geocache (una caccia al tesoro tecnologica) e le immagini BirdsEye.
Apro e chiudo una parentesi su questo servizio (BirdsEye), dato che tale è. Non è gratuito, si deve pagare
un abbonamento annuale di 25€ che ci permetterà di visualizzare all’interno di
Basecamp e trasferire direttamente al GPS compatibile, immagini satellitari di alta qualità. Si tratta di un servizio abbastanza utile poiché permette di sovrapporre le immagini satellitari con le mappe vettoriali (cioè mappe in cui non sono presenti immagini ma solo linee e simboli) ma allo stesso tempo per la nostra esperienza non è vitale nell’orientamento e nella pianificazione.
Nella stessa parte dell’interfaccia (sempre a sinistra del vostro schermo) compariranno in basso i contenuti del vostro GPS quando esso è collegato. Il sistema è piuttosto chiaro e non è difficile operare specie dopo aver preso mano. Facendo tasto destro su una traccia compariranno molte opzioni. Una delle quali permette di
geo-referenziare le immagini poste in una cartella. Un pratico wizard (procedura guidata) ci chiederà di indicare la cartella con le foto, quindi di indicare una eventuale discrepanza tra l’orologio del GPS con quello della fotocamera, e comincerà il suo lavoro. Alla fine potremo vedere le miniature delle foto all’interno del tracciato dove esse sono state scattate.
Passando alla parte destra, ovvero la maggioranza dello schermo, è presente la mappa vera e propria dove andremo ad operare. Qui sotto un esempio dell’interfaccia nel suo contesto globale.
Quella che vedete evidenziata in verde è una traccia registrata e scaricata dal nostro GPS relativa all’uscita del
Winkel Clampil. Nella parte sottostante una mappa escursionistica dove si può apprezzare le varie
curve di livello, i sentieri vicini a quello da noi praticato e le varie zone rocciose o boschive in verde e grigetto, come uno specchio d’acqua verso l’alto e degli strapiombi verso il basso. Avvicinando il mouse ad ognuno degli elementi presenti in video, dopo qualche secondo apparirà un piccolo fumetto che mostra dati aggiuntivi che per convenienza non sono immediatamente visibili. Ad esempio l’altezza relativa ad una
curva di livello, il numero di
sentiero CAI, il nome dello specchio d’acqua, come un torrente o il nome di una casera.
Anche la traccia offre delle opzioni. Facendo doppio click su di essa, o sul suo nome corrispondente il libreria, verranno mostrate tutte le informazioni che la riguardano.
Queste saranno mostrate in una nuova maschera. Si avranno diverse modalità di visualizzazione attraverso delle tabulazioni, ve ne sono quattro: “Proprietà, Grafico, Note, Riferimenti”. Tralascio le ultime due perché ininfluenti. La prima, quella viene mostrata per default, ci mostra un riepilogo di massima molto interessante, dove potremo apprezzare l’altezza massima raggiunta, il dislivello, il tempo e la distanza impiegata. Non meno importante il colore da dare alla propria traccia; in alcune mappe si rivela utile per dare risalto dallo sfondo. Sotto il riepilogo i valori di ogni singolo punto registrato. Generalmente sono quasi sempre oltre il migliaio! Sul fondo una serie di pulsanti ed opzioni, come quello di centrare il tracciato sulla mappa, effettuare dei filtri ad esempio quando il GPS ha effettuato delle registrazioni troppo sporche che danno dei risultati evidentemente sballati. “Crea percorso” converte la traccia in un formato proprietario Garmin che è possibile poi scambiare con altri possessori di GPS di questa marca. Lo vedremo più avanti.
“Crea Avventura” invece permette di fare una sorta di recensione dove è possibile aggiungere del testo, foto e video e pubblicarli all’interno di Garmin Avventure. Una sorta di social dove è possibile scambiarsi informazioni tra utenti. Queste informazioni (ovvero le nostre e quelle degli altri utenti) è fruibile solo all’interno di Garmin Basecamp. Dal menu in alto scegliete Trova quindi “Garmin Adventures”, si aprirà una sezione a sinistra con le “avventure” create da altri utenti e relative alle vicinanze della mappa che state guardando. Sarà possibile consultare e scaricare, nonché votare, le varie proposte. Va detto che non ci sono molti dati, il sistema è carino ma non esaustivo. Inoltre le informazioni possono non essere verificate, insomma abbiate un occhio di riguardo nell’utilizzarlo avendo cura di verificare se quanto riportato sia ancora valido e vero.
La tabulazione successiva prospetta un
grafico che sarà molto utile a comprendere il profilo altimetrico e dove si trovano i vari picchi, poiché con il selettore che segue il grafico è riportato nel medesimo istante anche sulla traccia all’interno della mappa.
Pianificare un itinerario.
La parte più interessante è quella sicuramente di pianificazione. In alto sono presenti molte icone che ci permetteranno di creare nuove tracce ed avere un riepilogo dei km che andremo a percorre, così come pendenza e dislivello. Per creare un nuovo itinerario ci sono moltissimi modi ed opzioni, quella che consigliamo noi è di effettuare un click con il tasto destro sulla mappa nel punto esatto in cui deve iniziare l’escursione. Apparirà un menù abbastanza ambiguo, noi scegliamo il primo “inizia percorso” come da immagine esplicativa qui a destra. Subito dopo apparirà l’icona di una matita, ad ogni click verrà proiettato un percorso, questo in particolare segue automaticamente i sentieri disponibili nella mappa. Quindi sarà sufficiente indicare esattamente ad ogni bivio quale direzione vogliamo intraprendere e lui ci seguirà fedelmente. Con la rotellina del mouse potremo facilmente aumentare o diminuire lo zoom della mappa. Se arriviamo ad un bordo dello schermo apparirà una icona con una grossa freccia che sposterà la mappa di un pò in quella direzione, ma personalmente utilizzo i tasti freccia della tastiera perché più comodi. Nel caso abbiate commesso un errore potete tornare indietro cancellando l’ultimo punto attraverso la combinazione dei tasti “CTRL+Z” (o CMD+Z per Mac). Una volta completato il nostro percorso per uscire dalla modalità di progettazione basterà premere nuovamente con un click del tasto destro del mouse e il lavoro sarà completato. Ora abbiamo finalmente un nuovo itinerario.
Nel caso, nemmeno tanto remoto, ci trovassimo ad accorgerci che volevamo fare una deviazione o altra modifica, con i tasti posti in alto sopra la mappa sarà possibile intervenire sul percorso appena creato. In particolare la funzione “sposta punto” (vedi foto sotto) ci permetterà di rimodellare il nostro itinerario. Con gli altri strumenti potremo anche cancellarne alcune porzioni o clonarle.
Effettuando un doppio click sulla traccia, o sul nome di essa nella libreria, avremo una maschera simile a quella della traccia vista in precedenza. Solo che saranno presenti delle sezioni tabulari in più, una di queste è un vero e proprio “ruolino” di marcia, con indicazioni precisa su dove girare, con distanze e tempistiche. Può essere un ottimo aiuto da stampare ad esempio nel caso malaugurato vi trovaste con il GPS scarico.
Sempre con i tasti sopra la mappa potremo inviare questo itinerario direttamente al dispositivo GPS. Un piccolo accento sulla funzione righello, nella medesima barra, che ci permette di calcolare nel modo molto simile a quello della creazione tracciati, la distanza tra due o più punti. Ad esempio potremo effettuare molti punti seguendo grossomodo un sentiero, avere una idea di quanti metri o chilometri sono necessari a percorrerla.
Ovviamente le funzioni e le possibilità non sono tutte qui, ma sarebbe impossibile in un post soltanto mostrarle tutte. Mi sono limitato a mostrare quelle che utilizzo più di frequente. L’intendo di questo articolo era offrire una panoramica e qualche dritta per utilizzare Garmin Basecamp, dopodiché spetta a voi conoscerne i vari aspetti più nascosti. Non ho affrontato, poiché lo farò con un articolo apposito, il discorso del caricamento delle mappe personalizzate.