Indicazioni per il parcheggio.
La strada più breve per raggiungere la sella del Cuel di Forchia, punto di partenza dell’escursione, è quella che sale per
Avasinis, piccola frazione di
Trasaghis. Entrando nel paesino provenendo da Trasaghis fare attenzioni alle indicazioni a sinistra che fanno prendere una stradina, inizalmente ripida, che dopo circa 8km ci porta a destinazione. Piccoli spiazzi attorno alla sella permettono di posteggiare l’auto senza intralcio.
Arrivando dal pordenonese si può giungere qui anche entrando a Forgaria nel Friuli, salendo poi verso la frazione di San Rocco e seguendo le indicazioni per l’altipiano di
monte Prat, che andrà attraversato completamente per salire infine alla selletta. Il tortuoso percorso da Forgaria al parcheggio è lungo circa 13km.
Escursione.
Sul
Cuel di Forchia si nota immediatamente la vecchia tabella CAI indicante il percorso per la cima (il sentiero indicato è il precedente 815a, ora 816). Il sentiero sale subito molto ripido, passando accanto ad un traliccio della linea elettrica. Nel punto in cui il sentiero si avvicina al secondo tornante della strada di servizio alla malga Cuar scelgo di abbandonarlo e seguire la strada bianca: meglio partire con calma e prendere il ritmo! Per la carrareccia, o proseguendo per il
sentiero 816, si arriva comunque ad un piccolo ripiano panoramico con tavolo e panche da cui si comincia a vedere un panorama parziale verso il
Covria e la pianura da un lato ed il
lago di Cavazzo dall’altro. Si continua per circa 300m lungo la strada bianca sino ad un secondo belvedere con tavolo e panche: qui si abbandona la strada per seguire il sentiero che sale a sinistra (tabella) e che ci porterà fino in cima.
Il percorso si svolge per lo più in faggetta, sino a quota 1300m circa dove si sbuca per un breve tratto lungo la dorsale sommitale del monte, per poi ritornare nel bosco. Usciti di nuovo dal bosco siamo ormai sui prati sommitali, e si comincia l’ultima salita verso la cima; da qui e fino alla discesa verso la casera Cuar poco prima del
Cuel del Pez si cammina quasi sempre lungo un panoramico spallone e solo in prossimità di qualche breve tratto più esposto il sentiero rientra nella faggetta. Il punto d’arrivo classico è la
statuetta della Madonna. Arrivato in cima una piccola sorpresa: un appassionato sta facendo riprese attorno alla cima con un piccolo quadricottero, ed io finisco inevitabilmente nel filmato insieme ad una bellissima coppia di grifoni che volteggia poco sotto di noi. Il percorso continua verso la poco lontana
campana in memoria delle vittime del terremoto del Friuli e quindi piacevolmente inizia a scendere verso la malga costeggiando un recinto in legno, regalando sempre panorami molto suggestivi, sia verso valle che sul vicino monte
Flagjel.
Arrivati al punto di minima quota della dorsale, il sentiero piega a destra scendendo verso la malga che si raggiunge senza percorso obbligato. Per la discesa si può utilizzare il sentiero 315 che scende verso la malga Gadoria e poi al Cuel di Forchia oppure, come fatto qui, seguire lungamente la strada di servizio in discesa. Arrivati nuovamente al primo belvedere con tavolo incontrato opto per la discesa lungo il ripido sentiero evitato in salita, saltando il solo tratto finale rientrando sulla carrareccia al secondo tornante e sbucando sulla strada asfaltata poco sotto il parcheggio.
Sul Cuel di Forchia
La partenza
Dentaria a nove foglie
Vista verso il monte Covria
Bivio al secondo belvedere
Panca al belvedere
Segnavia
Elleboro
Verso la cima
Due statue sul Cuar?!
La Madonna veglia la valle
Riprese con drone
Regno dei grifoni
Grifone curioso
Campana
Tratto sommitale in faggetta
Dorsale esposta verso sud
La lunga dorsale fino al Flagjel
Lungo la dorsale
Recinto della malga
Segnavia
Grifone
Vista verso nord
Il punto di inizio discesa
Segnaletica alla malga
Neve residua lungo la carrareccia